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7:19 pm, 2 Settembre 22 calendario

Il gas russo si ferma. Mosca aveva minacciato stop per il price cap

Di: Redazione Metronews
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Gazprom ferma il gas.

La società sul suo canale Telegram informa che nel corso dei lavori di manutenzione è stata riscontrata una perdita di petrolio e che non ci sono al momento tempistiche per il riavvio del trasporto del gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1.

Gazprom sospende il pompaggio del gas

La sospensione delle attività di pompaggio avviene presso lo stabilimento di gas liquefatto di Portovaya, a nord-ovest di San Pietroburgo, all’inizio del gasdotto Nord Stream 1 che trasporta il gas sottomarino in Germania.

Il consorzio russo del gas doveva riprendere sabato alle 04:00 ora di Mosca (03:00 in Italia) il flusso di gas verso la Germania attraverso il Nord Stream 1 dopo l’interruzione di tre giorni per «lavori di manutenzione» dell’unica turbina ancora in funzione. Gazprom aveva promesso di riportare l’approvvigionamento attraverso il fondo del Mar Baltico ai livelli precedente l’interruzione, ovvero il 20% della capacità, 33 milioni di metri cubi al giorno.

Si tratta della seconda interruzione del gasdotto dopo quella di 10 giorni a luglio, anche quella per manutenzione.

Oggi il prezzo era in discesa

Dopo un picco in mattinata sopra i 239 euro, il prezzo del gas aveva rallentato: all’hub olandese il Ttf aveva chiuso chiude a 212 euro al mwh in calo del 12,759%.

Il duello tra Ue e Russia sul price cap per gas e petrolio

Sul gas è stato l’ennesimo  giorno di tensione tra Ue e Russia. Con la minaccia dello stop totale da parte di Mosca. «Putin preferisce bruciare il gas piuttosto che venderlo all’Europa o ad altre regioni secondo i contratti. Per questo bisogno intervenire», è stato il messaggio che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha portato alla riunione dei conservatori tedeschi della Csu/Cdu riuniti in Baviera, in Germania.
«Credo fermamente che sia giunto il momento di fissare un tetto massimo al prezzo sul gas russo esportato in Europa», ha dichiarato apertamente per la prima volta. Si tratterebbe, se Bruxelles dovesse scegliere di percorrere questa strada, di una nuova sanzione che colpirebbe il costo invece della quantità. Una proposta che il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, aveva avanzato nei mesi scorsi. E lo stesso meccanismo è stato approvato, proprio mentre von der Leyen era riunita con i parlamentari tedeschi, dai ministri delle Finanze del G7 per il petrolio russo. Un tetto al prezzo del greggio, su cui hanno insistito gli americani, per togliere i ricavi a Mosca (e quindi ridurle la capacità di finanziare la guerra contro l’Ucraina) e abbassare i prezzi a livello globale. La Russia, nel frattempo, minaccia che non funzionerà.

Tornando al gas, la strategia annunciata dalla leader dell’esecutivo europeo sarà discussa alla riunione straordinaria dei ministri dell’Energia che si terrà a Bruxelles il 9 settembre. Ma non sarà facile farla approvare. Trattandosi di una sanzione servirà l’unanimità. E l’Ungheria, che ha già strappato un’esenzione per l’embargo al petrolio russo, non voterà mai a favore di un taglio ai prezzi del gas di Mosca. E’ di due giorni fa l’ultimo contratto siglato da Budapest con Gazprom per aumentare di quasi 6 milioni di metri cubi la fornitura giornaliera di metano.

La minaccia dello stop totale russo

La minaccia russa è arrivata subito dopo. Il gas russo “non ci sarà in Europa se l’Ue deciderà di introdurre un price cap”. Ad affermarlo è il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitry Medvedev, commentando l’appello del presidente Commissione europea Ursula von der Leyen.

“Sarà come con il petrolio. Semplicemente non ci sarà gas russo in Europa”, ha avvertito Medvedev. 

Il price cap

Il price cap è solo parte dei provvedimenti che l’Ue metterà sul tavolo dei ministri. «Vediamo che il mercato elettrico non è più funzionale perchè gravemente distorto dalla manipolazione di Putin. Ed è per questo che dobbiamo fare un passo avanti. Prima di tutto, la massima priorità è il risparmio energetico. C’è troppa poca energia a livello globale. Putin preferisce bruciare il gas piuttosto che fornirlo contrattualmente all’Europa o ad altre regioni. Quindi serve risparmiare energia con saggezza, soprattutto nelle ore di punta, in modo da non aver bisogno di gas», ha spiegato von der Leyen.
E ancora: «Il secondo elemento importante è garantire l’utilizzo di alcuni dei profitti eccessivi che i produttori di elettricità stanno realizzando oggi – che non si sarebbero mai aspettati e che non possono reinvestire così rapidamente – per indirizzare il nostro sostegno ai lavoratori a basso reddito e alle imprese vulnerabili in questi tempi di elettricità cara». In sostanza una tassazione alla fonte degli extra-profitti.
Nel medio termine «si parlerà anche della necessità di guardare al disegno del mercato elettrico, ovvero disaccoppiare, ad esempio, il prezzo del gas dalla tariffazione generale dell’elettricità». Ancora una volta per impedire gli attuali extra-profitti.

2 Settembre 2022
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