Scienza
4:24 pm, 27 Agosto 22 calendario

Il pollo di Marconi e gli scienziati burloni

Di: Osvaldo Baldacci
condividi

Gli scienziati devono essere per forza noiosi? Pare proprio di no, a leggere il divertentissimo libro “Il pollo di Marconi e altri 110 scherzi scientifici” (Dedalo, pp. 288, euro 18), scritto dal giornalista scientifico Vito Tartamella. Che ha raccolto gli scherzi fatti dagli scienziati negli ultimi 150 anni. Fra i protagonisti, 5 premi Nobel (Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Richard Feynman, Hans Bethe, Andrei Geim), personalità del calibro di Nikola Tesla, Benjamin Franklin, Thomas Edison, Isaac Asimov, Enrico Bombieri, Richard Branson. E persino riviste (“Science”, “Nature”, “Scientific American”, “British Medical Journal”) ed enti di ricerca (Nasa, Esa, Cern, FermiLab). Uno sguardo inedito e divertente sulla storia della scienza: scoprirete che gli scienziati, quando vogliono, ne combinano di tutti i colori.

Il pollo di Marconi, Enrico Fermi e quello Stronzo Bestiale

Un paio di storie riguardano l’Italia, a partire da quello che combinava da giovane Guglielmo Marconi e che dà nome al libro. Il futuro Premio Nobel inventore del telegrafo senza fili e quindi della radio ha cominciato fin da piccolo i suoi esperimenti scientifici, e a volte a farne le spese era prima di tutti le governanti. Come quella che a fine Ottocento si trovò in cucina un pollo morto e spiumato che continuava misteriosamente a muoversi: erano gli impulsi elettrici provocati dal giovane scienziato in erba.

E l’altro Nobel Enrico Fermi? Un terrorista esplosivo: da studente alla Normale di Pisa fondò la società Anti Prossimo al solo scopo di fare scherzi, per esempio lanciando polvere di sodio negli orinatoi per causare innocue esplosioni e terrorizzare i compagni.

E che dire di Stronzo Bestiale, professore dell’Università di Palermo, autore di un celebre studio pubblicato su una importante rivista scientifica? In realtà la ricerca l’aveva fatta un americano, ma alcune riviste l’avevano rifiutata. Allora lui ha pensato bene di riproporla infilando una serie di co-autori internazionali per darle maggiore autorevolezza, e la rivista c’è cascata!

Tante risate insospettabili

Insomma, oltre al pollo di Marconi pagine con brevi racconti che a volte sono esilaranti e permettono di farsi molte risate, soprattutto se si ama la scienza ma si è convinti che sia interessante e non noiosa, e che prendersi troppo sul serio non fa bene a nessun tipo di progresso. Ricordando ad esempio Einstein e la sua celebre foto con la linguaccia, anch’essa nata da uno scherzo fatto dallo scienziato ai fotografi. D’altro canto Einstein non è famoso solo per la sua teoria della relatività, ma anche perché amava raccontare barzellette oscene.

Aveva quindi ragione il compianto Piero Angela: la scienza può essere divertente.

27 Agosto 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA