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11:06 am, 26 Agosto 22 calendario

In 10 anni raddoppiano i risparmi degli italiani, boom del contante

Di: Redazione Metronews
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In 10 anni raddoppiano i risparmi degli italiani, boom del contante. Ammonta a oltre 5.256 miliardi di euro, con una crescita di quasi 1.700 miliardi (+50%) nell’ultimo decennio, la ricchezza finanziaria degli italiani. È quanto emerge dal rapporto della Fabi, secondo cui la liquidità resta la forma preferita di allocazione del risparmio: il contante, ancora una volta «il più amato dagli italiani», è cresciuto di 509 miliardi (+45%), dai 1.119 miliardi del 2011 ai 1.629 miliardi del 2021, con la percentuale di denaro lasciato su conti correnti e depositi stabile al 31% del totale delle masse.

In 10 anni raddoppiano i risparmi degli italiani, boom del contante

Se le obbligazioni sembrano destinate a una vistosa riduzione nei portafogli dei risparmiatori (-67%, da 712 miliardi a 233 miliardi, con un crollo di 479 miliardi), le polizze assicurative stanno conquistando, invece, uno spazio sempre più significativo tra le preferenze delle famiglie: con 680 miliardi erano, nel 2011, il 19% del totale degli investimenti, cifra cresciuta di ben 533 miliardi (+78%), a dicembre scorso a quota 1.213 miliardi, pari al 23% dei risparmi complessivi.  Complessivamente, quindi, la ricchezza finanziaria degli italiani vale 5.256 miliardi (fine 2021), in aumento di 1.699 miliardi (+47,8%) rispetto a dicembre 2011 e in crescita di 320 miliardi rispetto al 2020 (+6,5%). La liquidità (contante e depositi bancari) ammonta a 1.629 miliardi e corrisponde al 31% del portafoglio complessivo delle famiglie (stessa percentuale del 2011); con 1.251 miliardi e 1.213 miliardi, le azioni e le polizze assicurative rappresentano rispettivamente il 23,8% e il 23,1% dei risparmi degli italiani (erano entrambe attorno a quota 19%). I fondi comuni, poi, si attestano al 14,7% con 771 miliardi, mentre le obbligazioni, con un ammontare di 233 miliardi, sono crollate dal 20% del 2011 al 4% del totale degli investimenti e delle riserve delle famiglie.

Il ruolo positivo della Banca centrale

«Le decisioni assunte per salvare l’euro a ogni costo, nel luglio 2012, dalla Banca centrale europea, allora guidata dal presidente Mario Draghi, hanno tutelato i risparmi degli italiani che sono cresciuti quasi del 50%. Quei provvedimenti, quindi, non solo hanno preservato la moneta unica, ma hanno anche rafforzato la ricchezza finanziaria delle nostre famiglie che, oggi, dovrebbe essere maggiormente considerata nei programmi elettorali dei partiti in vista del 25 settembre e del futuro governo», afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

I contanti piacciono anche a Germania, Francia e Spagna

Nel confronto europeo lo studia indica come la capacità di far fronte alle emergenze con riserve di contanti sia un’arte non solo italiana. La composizione del salvadanaio finanziario di molti paesi oltre confine mostra il punto di vista dei tedeschi e degli spagnoli sulla destinazione del proprio risparmio: anch’essi prediligono – ancor più degli italiani – la liquidità, considerandola un salvagente pratico e vitale per le famiglie. Le azioni e i fondi comuni di investimento, subito dopo i depositi e il contante, costituiscono la parte più rilevante della ricchezza finanziaria dei cittadini per molti stati europei, con percentuali sul totale che variano dal 26% della Germania, passando al 29% della Francia fino ad arrivare al primato del 43,8% della Spagna.

Il confronto con l’Europa

Nel panorama europeo occidentale, la mappa della ricchezza finanziaria netta descrive gli italiani come un popolo virtuoso e il meno propenso a sostenere bisogni e consumi ricorrendo al debito. La nostra nazione si contraddistingue dai paesi oltreconfine, vincendo la maglia rosa sul tasso di indebitamento e sulla ricchezza finanziaria netta. Rispetto al reddito disponibile, in Italia la percentuale di indebitamento è pari al 6%, mentre in Francia è all’1%, poco sopra lo 0,9% di Germania e Spagna. Ne consegue che la ricchezza finanziaria netta è, rispetto al reddito disponibile, pari al 3,4% in Italia, al 2,8% in Francia, al 2,6% in Germania e al 2,5% in Spagna.

26 Agosto 2022
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