Elezioni 2022
5:10 am, 26 Agosto 22 calendario

Elezioni, convincere gli indecisi per conquistare il Parlamento

Di: Osvaldo Baldacci
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Convincere gli indecisi per vincere. Le prossime elezioni di settembre arrivate in estate in modo un po’ improvviso lasciano ancora molti italiani perplessi, e anche per questo il numero degli indecisi su cosa votare sembrerebbe piuttosto alto. Un bacino di elettori scettico o distratto, ma comunque molto importante da convincere da parte dei partiti politici, perché potrebbe risultare decisivo per l’esito elettorale.

Per il risultato, o almeno per come questo risultato si andrà poi a comporre in Parlamento, determinando così gli scenari successivi di governo. Ma cosa serve per convincere gli indecisi?

 

Vento: “Gli indecisi decidono sulle proposte economiche”

“Convincere gli indecisi non è semplice”, spiega Pietro Vento dell’Istituto Demopolis. Secondo l’ultima rilevazione del Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, a un mese dal voto l’affluenza risulterebbe oggi del 67%, in calo di 6 punti rispetto alle Elezioni Politiche del 2018. Si tratta di quasi 3 milioni di italiani in più che potrebbero scegliere di astenersi. Le ragioni? La percezione che la politica non riesca ad incidere seriamente sulle condizioni di vita delle famiglie, ma anche l’idea che in questo caso la partita elettorale sia già chiusa, con un vantaggio del Centro Destra di oltre 16 punti. Ma nel contempo, tra quanti immaginano di recarsi alle urne, il 22%, oltre un quinto, non ha ancora deciso per quale partito votare. È un classico nei comportamenti elettorali degli italiani: in molti scelgono soltanto negli ultimi 2/3 giorni o addirittura nella stessa domenica elettorale. E cosa li convincerà? “Saranno decisive le proposte economiche. Come emerge dall’analisi dell’Istituto Demopolis, a preoccupare famiglie ed imprese, in vista dell’autunno, è soprattutto l’aumento dell’inflazione con la riduzione del potere d’acquisto: con il conflitto russo-ucraino destinato a prolungarsi, il 53% degli italiani ritiene che nei prossimi mesi possa verificarsi un peggioramento della propria situazione economica”.

Ghisleri: “Ci vogliono risposte sulla vita quotidiana”

Per Alessandra Ghisleri ed EuroMedia Research gli indecisi nelle rilevazioni di inizio agosto erano addirittura il 40 per cento. “Molti di questi – ha affermato Ghisleri a La Stampa – pensano non serva proprio andare a votare, non si fidano di nessuno. Altri sono alla ricerca, e la cosa strana che ho notato è che spesso sono indecisi tra leader con profili molto diversi tra loro: che ne so, indecisi tra Calenda e Meloni”. Poi ha spiegato cosa secondo lei potrebbe convincere gli indecisi a decidere: «I temi che toccano la loro quotidianità. Si fanno domande sulla loro vita di tutti i giorni e chiedono alla politica delle risposte».

D’Alimonte: “Per convincere gli indecisi ci vorrebbe un colpo di scena”

Più scettico il professor Roberto D’Alimonte, della Luiss. Per lui, “gli indecisi non sono il 40%, perché di quelli, tre su quattro hanno già deciso di non votare. Nel 2018 l’astensione fu del 27%, e non c’è motivo di pensare che stavolta non sarà ancora superiore, più del 30%. Resta meno del 10% di veri indecisi, e questi non possono essere decisivi. Mi sembra chiaro che il centrodestra avrà tra il 50 e il 60 per cento dei seggi parlamentari, e se i sondaggi non mentono troppo (un po’ mentono sempre) il vantaggio sul centrosinistra è di 15 punti. Inoltre non c’è motivo di pensare che tutti gli indecisi decidano all’ultimo per la stessa parte, quindi l’effetto si annulla. Certo, viviamo in un mondo in cui le sorprese possono sempre succedere, ma questi sono i fatti allo stato attuale”. Ma comunque degli indecisi esistono, cosa può far formulare loro la scelta finale? “Nel 2013 e nel 2018 gli indecisi all’ultimo momento hanno votato prevalentemente per i 5 Stelle, perché rappresentavano la novità ed è scattato il meccanismo ‘proviamoli’. Ma oggi non c’è una grande differenza di offerta politica, non vedo una novità, qualcosa di diverso. Calenda poteva essere il fattore nuovo, almeno fuori di Roma, ma mi sembra aver un po’ perso quella forza magnetica”. Quindi nulla può far prendere una posizione? “Per un impatto forte sugli indecisi ci vorrebbe un fattore esterno, imprevisto e imprevedibile, un elemento in un certo senso esterno, magari un clamoroso autogol di qualche leader. Non vedo altrimenti nell’attuale panorama politico elementi che possano orientare gli elettori indecisi verso una scelta netta”.

 

26 Agosto 2022
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