Piacenza
4:45 pm, 24 Agosto 22 calendario

Minacce all’avvocato per il video dello stupro di Piacenza

Di: Osvaldo Baldacci
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«Sto ricevendo in queste ore decine di minacce e ingiurie via mail e sui social perché difendo l’uomo accusato nel video dello stupro di Piacenza». Lo dice all’Agi l’avvocato Nadia Fiorani spiegando che «in tanti mi augurano di essere stuprata o minacciano di farlo». «Ho il terrore di trovarmeli sotto lo studio» aggiunge Fiorani che è stata nominata difensore d’ufficio del giovane originario della Guinea arrestato per la violenza sessuale su una donna ucraina. L’avvocato Fiorani attribuisce anche alla diffusione del video «che ha esacerbato gli animi» le decine di insulti che sta ricevendo in queste ore. «Gli insulti e le minacce mi arrivano soprattutto sui social ma alcuni si sono presi la briga di cercare la mia mail e mi scrivono anche lì» spiega la 44enne legale piacentina. Nel mirino c’è la sua difesa di un uomo accusato di stupro: «Sono persone che non sanno nulla di come si esercita il ruolo di difensore d’ufficio. Ho visto il fascicolo del pm il giorno dell’interrogatorio, ho parlato brevemente col mio assistito spiegandogli che avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere ma lui ha preferito raccontare la sua versione. Mi accusano di avergli suggerito questa strategia ma quello che ha detto rientra in una sua libera scelta». Fiorani evidenzia la difficoltà a esercitare il suo lavoro «in questo clima di tensione, è emotivamente difficile anche per chi ha una certa esperienza come me». «Ho la massima fiducia nella magistratura piacentina che valuterà i fatti con la massima attenzione – conclude -. Se il mio assistito è colpevole sconterà la sua pena ma i processi non si fanno sui social».

Sequestrato il video, convalidato l’arresto

La Procura di Piacenza ha disposto il sequestro del video che ritrae la violenza sessuale avvenuta in pieno centro presso i media che lo hanno pubblicato in versione integrale, senza oscurare il volto della vittima. In particolare i sequestri, da quanto si è saputo, hanno riguardato il quotidiano Libero e i siti web Voxnews, Stopcensura e Rassegna Italia. Anche i social network hanno deciso di bloccare il filmato, finito al centro di un’indagine della magistratura. Twitter, Facebook e Instagram hanno oscurato il video.

Il gip di Piacenza Stefano Brusati intanto ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare in carcere per il 27enne originario della Guinea arrestato per violenza sessuale a Piacenza. In particolare, da quanto si apprende, il gip ha riscontrato “indizi gravi, precisi e concordanti” circa la colpevolezza del 27enne. In particolare il giudice ha ritenuto che le testimonianze della persona che ha chiamato la polizia e del cittadino che ha girato il video della violenza “coincidano pienamente” con la ricostruzione fornita dalla vittima, una donna di origine ucraina. Per il gip, inoltre, se il 27enne venisse liberato, potrebbe cercare di inquinare le prove tentando di mettersi in contatto con la vittima per “intimidirla” e indurla a cambiare la sua versione dei fatti. L’uomo sarebbe anche a rischio di reiterazione del reato vista “l’estrema gravità dei fatti” contestati.  Il presidente del Tribunale di Piacenza, Stefano Brusati, nell’ordinanza di convalida dell’arresto ha anche sottolineato come il 27enne sarebbe stato “del tutto incurante anche davanti alla grida e alle invocazioni di aiuto” della vittima.

Meloni e il video dello stupro di Piacenza

Il video dello stupro di Piacenza «l’ho preso dalla stampa, non lo avrei pubblicato se la vittima fosse stata riconoscibile», ha ribadito la leader di FDI Giorgia Meloni, sotto accusa per aver pubblicato il video sui social. «Non ho ragione di scusarmi – ha detto – se non per avere espresso solidarietà, pubblicando un video totalmente oscurato e pubblicato da un giornale. Io sono una donna e sono molto attenta a questi temi. Non pare strano che io sia molto più discussa dello stupratore? Ho pubblicato il video – ha proseguito – perché non si vedeva niente, un video pubblicato da una serie di testate, per aiutare ad accendere i riflettori sulla vicenda. E’ già partita l’indagine – ha aggiunto – come se il video l’avessi girato o fossi la prima a pubblicarlo. Mi pare che l’obiettivo sia far partire qualche avviso garanzia. Perché qualcuno non ha pensato – ha concluso – di far partire avvisi di garanzia per un video di un uomo che moriva?». Il riferimento della Meloni è alla morte dell’ambulante africano Alika, ucciso in strada a Civitanova Marche 20 giorni fa, il cui omicidio è stato ripreso da un passante col telefonino: «Bisogna capire – ha osservato – se in questa nazione le persone di destra hanno gli stessi diritti delle persona di sinistra».

Le polemiche politiche

«Penso che sia stato gravissimo quello che Giorgia Meloni ha fatto. E’ clamoroso che i social abbiamo ritirato quel video e cancellato il post di Giorgia Meloni, aspirante leader del Paese che si fa cogliere a violare le regole su una questione così fondamentale. Non si può essere candidato leader del Paese nel momento in cui si usa uno strumento così abietto per mettere alla gogna le persone ed è gravissimo che la Meloni stia cercando di uscirne facendo finta di niente». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a Rtl 102,5, tornando sulla vicenda del video dello stupro di Piacenza. «Ricordo che Twitter, Facebook e Instagram fecero la stessa con Trump quando travalicò limiti di decenza: Meloni è sulla stessa linea di Trump, e Trump ha fatto una brutta fine».

La pubblicazione del video dello stupro di Piacenza da parte di Giorgia Meloni? «Il problema non è il video ma quello che è accaduto. Non tocca fare a me la difesa di Meloni, ma lei ha pubblicato una cosa già pubblicata da altri». Così il vicepresidente di Fi, Antonio Tajani, su Agorà Estate, Raitre. «Il tema è la violenza sulle donne. Dobbiamo difenderle», aggiunge.

24 Agosto 2022
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