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12:06 pm, 5 Agosto 22 calendario

Calenda duro: “Firmato patto, no spazi per chi contrario”. Coalizione a rischio

Di: Redazione Metronews
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Il clima nella coalizione di centrosinistra continua a essere incandescente, dopo gli scambi al vetriolo sui programmi, dall’agenda Draghi alla Nato ai rigassificatori, tra Calenda, la sinistra rossoverde di Fratoianni e Bonelli e l’ex M5S Di Maio. Al punto che  nel Pd la preoccupazione che a questo punto possa anche saltare tutto è forte.

“La tensione di queste ore nasce dalla constatazione che di fronte ai continui attacchi personali di Bonelli e Fratoianni, alla continua messa in dubbio dell’agenda Draghi e al voto contrario all’allargamento della Nato di Fratoianni, il Pd non ha preso posizione”, spiegano fonti di Azione.

Carlo Calenda si rivolge via twitter a Enrico Letta dopo aver postato due video: “Vorrei capire se si può pensare di lavorare insieme così, Enrico Letta. Boh”.  In un video di Nicola Fratoianni, al termine dell’incontro ieri con il segretario del Pd, il leader di Sinistra Italiana ribadisce il no all’agenda Draghi. L’altro di Angelo Bonelli a La7 in cui, parlando di Calenda, osserva: “Il bambino va educato perché se sei viziato poi cresci male, quindi la nostra funzione è pedagogica”.

 

Calenda e il Pd: “Avete firmato un patto, decidete”

Il leader di Azione Carlo Calenda su twitter risponde a stretto giro all’appello del ministro Franceschini: “Dario, il terzismo alla volemose bene con noi non funziona – scrive Calenda – Avete firmato un patto. Nato, rigassificatori, equilibrio di bilancio, revisione Rdc, agenda Draghi. Dall’altro lato c’è una dichiarazione al minuto contro tutto questo. Chiarite. Punto”.

“Fermatevi! Ci aspetta una sfida molto più grande dell’interesse dei nostri partiti: evitare che l’Italia finisca in mano a una destra sovranista e incapace – aveva detto in un tweet il ministro della Cultura ed esponente del Pd, Dario Franceschini, rivolgendosi direttamente ai leader di Azione e di Sinistra italiana, Carlo Calenda e Nicola Fratoianni – Per iniziarla e vincerla occorre rispettarci a vicenda e accettare le nostre diversità”.

Trovato l'accordo
Letta e Calenda

“Direi che abbiamo raggiunto un punto di chiarezza. Mi pare del tutto evidente che c’è una scelta netta da fare per il Pd che ha siglato un patto chiaro con noi che dice l’opposto. A queste condizioni per quanto ci concerne non c’è spazio per loro nella coalizione. No Nato, no agenda Draghi etc sono linee rosse per noi e per +Europa. Adesso decida Enrico Letta“, dice Calenda, replicando a un messaggio del leader di SI Nicola Fratoianni.

Del patto con il Pd non si può modificare “nemmeno l’intestazione, la numerazione delle pagine. Tutti i giorni leggo dichiarazioni di Fratoianni e Bonelli che dicono no a tutto. Se la loro posizione è completamente opposta all’accordo con il Pd, il Pd dovrà decidere se mantenere l’accordo con noi, stravolgerlo o buttare dentro tutto e il suo contrario. Ma avrebbe un problema con noi”, ha spiegato il leader di Azione. “C’è un limite, la chiarezza, gli obiettivi e non regalare un solo voto di Azione a Di Maio, D’Incà e transfughi dei M5S. Per me è meglio se tornano alla loro professione precedente, il nulla”, ha aggiunto Calenda.

«Pragmatismo e stop polemiche. Stiamo facendo una coalizione elettorale a causa di un pessimo Rosatellum. Gli accordi sono bilaterali tra Pd-Azione e Pd-Sinistra. Il segretario Pd Enrico Letta lavora per rendere gli accordi compatibili, ma nessuno ha mai pensato di fare accordo Calenda-Fratoianni». Lo ha scritto su Twitter il coordinatore dei sindaci del Pd Matteo Ricci.

Fratoianni e Bonelli

“Agenda Draghi? Non esiste. Lo ha detto Draghi stesso. Povero Calenda, deve correre in cartoleria a comprarsene un’altra. Noi intanto lavoriamo per un’Italia più giusta e più verde”, aveva scritto sempre su Twitter Fratoianni.

«A noi non è indifferente che se l’alleanza Verdi-Sinistra si sposta fuori dall’alleanza, seppure piena di contraddizioni, fa dei democratici e progressisti la destra 14-20 vince seggi nell’uninominale. Ma questa responsabilità non è solo nostra, lo dico a Calenda, non dimentichiamoci che l’avversario non è il M5S o i verdi, è la destra», afferma il coportavoce di Europa Verde Angelo Bonelli a Skytg24 rispondendo al leader di Azione. «Noi abbiamo sempre detto che la legge elettorale pessima consente di presentare programmi per le singole liste, noi presenteremo il nostro, ma il mio appello è di avere un atteggiamento di grande responsabilità» prosegue Bonelli. «L’Italia vive una crisi sociale drammatica» per l’aumento dei prezzi in particolare di quelli energetici, «dobbiamo dire delle cose nette e chiare su questo».

Di Maio

Di Maio: “Calenda disgrega la coalizione prima che si formi”

“Dopo essere partito dal grande centro, Calenda è diventato un gregario della coalizione di centrosinistra. Di conseguenza, capisco le sue difficoltà a spiegare, anche ai nuovi arrivati del suo partito e al suo elettorato, che alla fine si candida nel centrosinistra. Sorprende, però, che alla fine proprio Calenda – che si innalza a paladino dell’anti-grillismo – nelle sue dichiarazioni e nei suoi tweet sia diventato il più estremista di tutti. Con questo atteggiamento sta solo disgregando la coalizione di centrosinistra prima ancora che si formi, facendo un regalo alle destre. Ovviamente Calenda può fare quello che vuole, ma con meno arroganza e più rispetto”. Così in una nota il ministro agli Affari esteri Luigi Di Maio, capo politico di Impegno Civico.

“Avendo una certa età mi permetto di suggerire a tutti coloro che non vogliono regalare il Paese alla destra di smetterla con critiche, fatwe e attacchi reciproci“. Lo dichiara Bruno Tabacci, leader di Impegno Civico – Centro Democratico. “La mia preoccupazione  è dettata dalla convinzione che serva senso di responsabilità da parte di tutte le forze del centrosinistra. Il primo problema da affrontare è di metodo: non si regge una coalizione in cui alcuni decidono da soli chi può farne parte e chi no e a quali condizioni. Non possono esserci alleati di serie A e serie B. In una coalizione tutte le forze devono avere pari dignità e rispetto reciproco, altrimenti molto semplicemente non c’è la coalizione. Una volta risolta la questione di metodo si dovrà poi affrontare quella del merito, ovvero i programmi. Nella consapevolezza che le diverse forze della coalizione possono anche avere idee molto diverse, come le hanno i partiti delle destre. Ma su alcuni punti base occorrerà sedersi intorno a un tavolo e non alzarsi finché non si è trovato un punto di intesa”.

5 Agosto 2022
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