Roma
5:34 pm, 4 Agosto 22 calendario
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La road map per i rifiuti di Roma: termovalorizzatore nel 2025

Di: Redazione Metronews
Road map rifiuti
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Il sindaco Roberto Gualtieri ha presentato la road map per realizzare il piano rifiuti di Roma. Il termovalorizzatore sarà operativo entro il 2025, ma saranno in tutto 5 gli impianti per trattare gli scarti della Capitale. L’obiettivo è quello della “discarica zero”. Oggi la giunta approverà l’ordinanza, poi il Campidoglio lavorerà a tappe forzate fino al 15 ottobre, data che darà il via ai bandi di gara per realizzare le opere necessarie a rendere la città autosufficiente nella gestione dei rifiuti.

La road map per i rifiuti di Roma: termovalorizzatore nel 2025

Il piano rifiuti presentato  oggi prevede una road map ben definita. Il 12 agosto partiranno le procedure per la Valutazione ambientale strategica (Vas) relativa al piano e agli impianti. Fino al 30 settembre ci sarà il tempo di presentare le osservazioni alla Vas. Ci saranno poi 15 giorni per integrare le osservazioni attraverso un lavoro di revisione. Il 15 ottobre si entrerà nel vivo con la pubblicazione dei bandi di gara, le manifestazioni di interesse delle aziende che si candideranno a realizzare gli impianti e l’assegnazione dei lavori.

«Abbiamo deciso di procedere in tempi brevi, ma senza sacrificare nulla alla Valutazione ambientale strategica», ha spiegato Gualtieri. Non ci saranno quindi affidamenti diretti, ma l’approvazione finale sull’aggiudicazione dei lavori spetterà formalmente al primo cittadino, in qualità di commissario straordinario al Giubileo.

Gli obiettivi del piano rifiuti

Il piano rifiuti presentato oggi si basa su quattro pilasti, che rappresentano anche gli obiettivi che il Campidoglio intende raggiungere.

  1. Riduzione della produzione di rifuti
  2. Autosufficienza degli impianti
  3. Aumento della differenziata, del riciclo e del recupero energetico
  4. Abbattimento delle emissioni di Co2

L’amministrazione capitolina intende ridurre dell’8,3% la produzione complessiva di rifiuti entro il 2030. Per quanto riguarda la differenziata, oggi la città è ferma al 45,2%, mentre la media nazionale è del 61,3%. Il piano prevede per Roma il raggiungimento del 65% per il 2030 e del 70% entro il 2035.

Un altro tema spinoso è proprio il volume di scarti indifferenziati che oggi finisce in discarica. Nel 2019 era del 30%, dato in linea con le percentuali del 2022. L’obiettivo è arrivare al 4,8% nel 2030 e al 3,2% nel 2035. Valori che porterebbero Roma a percentuali vicine allo zero. Un altro fronte è quello del porta a porta, da aumentare in tutta la città.

Gli impianti

Gualtieri ha spegato anche quali e quanti saranno gli impianti necessari alla città. Primo tra tutti il termovalorizzatore, che dovrebbe sorgere nella zona industriale di Santa Palomba, nel IX Municipio. Si tratta di una struttura che occuperà un’area di circa dieci ettari. «Diremo dove sorgerà quando sarà il momento. Non riprtiamo chiacchiere, ma fatti», ha precisato Gualtieri, ribadendo: «Il termovalorizzatore sarà operativo entro il 2025». Tra le caratteristiche, dovrà essere in grado di riciclare le ceneri e di controllare le emissioni di Co2 entro valori molto bassi.

L’impianto ha un costo che si aggira intorno ai 700 milioni di euro e tratterà circa 600 mila tonnellate di rifiuti l’anno per i quali non è necessario il pre-trattamento. «I costi saranno a carico dei privati, perché si tratta di un’opera remunerativa», ha spiegato il sindaco. Il termovalorizzatore è infatti una centrale che produce energia elettrica e calore. L’auspicio del primo cittadino è che per la sue realizzazione si facciano avanti le aziende pubbliche e partecipate del Campidoglio (Acea e Ama). Ma anche società del nord Italia si sono già dette interessate alla costruzione del termovalotizzatore.

Occorreranno poi due biodigestori per la frazione organica in grado di trattare 100 mila tonnellate di rifiuti l’anno ciascuno. Trasformeranno i rifiuti in gas utilizzabili per produrre energia. Uno di questi dovrebbe sorgere nell’area di Casal Selce.

Altri due impianti, sempre da 100 mila tonnellate l’anno ciascuno, tratteranno e separeranno le frazioni secche da avviare al riciclo (carta e plastica).

 

 

 

 

4 Agosto 2022
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