Roma
5:51 pm, 3 Agosto 22 calendario
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Esecuzione a Torvaianica, arrestato il mandante e due complici

Di: Redazione Metronews
Esecuzione a Torvaianica
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I carabinieri hanno arrestato il presunto mandante e due complici per l’esecuzione a Torvaianica che costò la vita al pregiudicato albanese Shehaj Selavdi. Si tratta di Giuseppe Molisso, 40 enne pregiudicato di origini napoletane e di suo cognato Guido Gianfroca. Per gli investigatori il primo è l’uomo che ha ordinato il delitto, l’altro avrebbe invece fornito la pistola che ha ucciso l’albanese. Per entrambi è scattata la misura cautelare in carcere. C’è poi L.C. che avrebbe messo a disposizione la moto rubata utilizzata per l’agguato sul litorale. Nei suoi confronti il Gip ha disposto l’obbligo di presentazione presso l’autorità giudiziaria.

Un omicidio, quello di Selavdi, commesso il 20 settembre 2020 in pieno giorno sulla spiaggia dello stabilimento “Bora Bora”, tra decine di bagnanti e bambini. Per quel delitto polizia e carabinieri avevano già arrestato il pregiudicato argentino Raoul Calderon Esteban. L’uomo è accusato anche di aver premuto il grilletto contro Fabrizio Piscitelli, freddato il 7 agosto 2019 nel parco degli Acquedotti.

Esecuzione a Torvaianica, arrestato il mandante e due complici

Giuseppe Molisso era già stato stato arrestato per un duplice tentato omicidio nei confronti di due fratelli. I carabinieri del comando provinciale di Roma gli hanno notificato la nuova misura cautelare in carcere. La Dda, che ha coordinato le indagini ha ricostruito così il quadro dell’esecuzione a Torvaianica. A sparare fu Raoul Calderon Esteban, che freddò Selavdi, fingendo di essere uno sportivo che faceva attività fisica sulla spiaggia. Stessa modalità dell’omicidio di Piscitelli. “Diabolik” fu assassinato da un killer travestito da runner.

A Torvaianica quel giorno c’era anche Enrico Bennato, fratello di Leandro, anche lui finito in manette il 17 dicembre 2021 come esecutore materiale del delitto assieme a Esteban, in seguito alle indagine congiunte dei carabinieri del nucleo investigativo di Frascati e della squadra mobile di Roma.

Le indagini odierne hanno collocato l’omicidio sul litorale nell’ambito di una lunga faida tra Piscitelli e il gruppo che faceva capo proprio al capo degli Irriducibili, e i fratelli Bennato per il controllo del narcotraffico a Roma, di cui farebbe parte anche Giuseppe Molisso. Secondo il gip Francesca Ciranna, che ha firmato le misure cautelari, Comisso è una «persona tenuta, pericolosa e forte, che non ha problemi a ricorrere all’uso della violenza». L’accusa nei suoi confronti è omicidio volontario con l’aggravante del metodo mafioso.

Una lunga scia di sangue

Dopo la morte di Diabolik, la reazione dei suoi uomini non si fece attendere: il 14 novembre 2019 Leandro Bennato sfuggì per un pelo a un agguato. Pochi giorni dopo qualcuno tentò di uccidere Fabrizio Fabietti, braccio destro di Piscitelli. Altri agguati, per fortuna senza vittime, erano stati compiuti contro alcuni albanesi vicini al capo degli Irriducibili. Una scia di sangue interrotta il 28 novembre 2019 con l’operazione “Grande Raccordo Criminale”, che portò a numerosi arresti, compreso quello di Fabietti.

 

3 Agosto 2022
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