STRADA DEI PARCHI
4:09 pm, 1 Agosto 22 calendario

Il Consiglio di Stato ribadisce: A24 e A25 vanno ad Anas

Di: Redazione Metronews
Il Consiglio di Stato
condividi

Il Consiglio di Stato ribadisce che le autostrade A24 e A25 vanno ad Anas. Stop dunque all’ordinanza del Tar Lazio che aveva lasciato la gestione in capo a Strada dei Parchi (Gruppo Toto). Bisognerà poi attendere la decisione cautelare che sarà presa dopo la camera di consiglio del 25 agosto a Palazzo Spada. Oggi la quinta sezione del Consiglio di Stato, con un decreto monocratico, ha accolto la richiesta di “misure cautelari monocratiche” avanzata dalla presidenza del Consiglio, dai ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia, e dall’Anas. All’origine della decisione la considerazione preminente per la «delicatezza della fattispecie in esame (che attiene alla tutela della circolazione autostradale e all’incolumità degli utenti) e la tipologia delle questioni sottoposte (dove viene in rilievo la problematica della continuità della circolazione in condizioni di sicurezza e l’esigenza di scongiurare il rischio di cedimenti strutturali delle infrastrutture)». Strada dei Parchi da parte sua esprime «stupore e disappunto nell’apprendere che il Consiglio di Stato, in una giornata festiva senza dibattimento e con un provvedimento che, così come riportato nel testo, non tiene minimamente conto delle ragioni oppositive presentate, ha deciso di annullare la sospensiva, deliberata per ben due volte dal Tar, degli effetti del decreto Mims recepito dal Governo con cui gli era stata unilateralmente e senza giusta causa revocata la concessione delle autostrade A24/A25».

Il Consiglio di Stato stoppa il Tar

Secondo Strada dei Parchi, «ciò che appare quantomeno anomalo è la pervicace insistenza dimostrata dal Mims e dalla presidenza del Consiglio nel perseguire un’azione che, al momento, sta solo comportando un ingente e costoso sforzo burocratico e che porterà a ingenti danni alle casse dello Stato. Oltre che generare preoccupazioni in chi quotidianamente gestisce e vive l’infrastruttura autostradale, esponendola, a causa dell’ennesimo immotivato cambio del gestore, a pericoli tanto inutili quanto allarmanti per l’utenza». Dunque, in attesa del giudizio di merito (fissato al Tar del Lazio per il 20 settembre», ed «essendo in gioco la continuità e la sicurezza di un servizio pubblico cruciale, specie nelle settimane più calde degli esodi turistici», secondo la società «la vicenda poteva e doveva essere gestita diversamente, rispettando lo stato di diritto e il contratto in essere, oltre che facendo ricorso al semplice buon senso, cioè gli stessi principi a cui si è ispirato il Tar del Lazio nel suo doppio pronunciamento». La società precisa inoltre che «intende uscire da questo contenzioso dimostrando l’insussistenza delle accuse di “grave inadempimento” nella manutenzione delle autostrade, mosse dal Mims ma mai dimostrate in alcuna sede».

1 Agosto 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA