Attacco No Tav con bombe carta e pietre, 14 poliziotti feriti
Manifestanti No Tav con i volti coperti da cappucci e maschere antigas hanno assaltato con bombe carta e pietre il cantiere di San Didero, in Val Susa, nel Torinese.
E’ di 14 feriti fra le forze dell’ordine il bilancio della manifestazione , come riferisce la Questura di Torino. Sono da poco terminate le azioni dei manifestanti contro il cantiere San Didero e le forze di Polizia che lo presidiavano. Gli agenti hanno impedito che gli antagonisti entrassero nel cantiere, con un bilancio di quattordici feriti, tutti con lesioni causate dal lancio di ordigni e oggetti contundenti.
No Tav, l’attacco con bombe carta e pietre
Oltre un migliaio di manifestanti, giunti dal campeggio di Venaus, hanno da subito cominciato ad assaltare il cantiere sia al varco posto sul lato della statale sia nella zona est, a ridosso dell’autostrada con un fitto lancio di petardi e sassi in direzione delle forze di polizia.
Alcune decine di manifestanti si sono posizionati oltre l’autostrada sul lato opposto del cantiere e hanno lanciato oggetti contundenti, costringendo a chiudere temporaneamente la circolazione stradale all’altezza di Avigliana. I contingenti della Forza Pubblica sono intervenuti per respingere e allontanare i manifestanti, anche con l’uso di idranti e lacrimogeni. Alcuni operatori di polizia sono rimasti contusi mentre i disordini continuano.
Nelle fasi più violente dell’azione dei manifestanti si è sprigionato un incendio ai margini della carreggiata autostradale, causato con ogni probabilità dai petardi lanciati contro le forze di Polizia, che è stato domato dagli agenti mediante l’utilizzo degli idranti prima che potesse causare ulteriori danni. Sono state inoltre avviate subito le procedure di bonifica del tratto autostradale, mediante l’intervento del Nucleo Artificieri e del personale della Sitaf, al fine di liberare il manto da eventuali ordigni inesplosi – fanno sapere dalla questura – e permettere al più presto il ripristino della viabilità mediante la rimozione dei tronchi, bottiglie di vetro e tutto il materiale che può rappresentare un pericolo per gli utenti”.
L’ira dei sindacati di polizia: “Figli di papà annoiati giocano ai guerriglieri”
«Ai colleghi impegnati va la nostra piena solidarietà, certi che la loro preparazione e professionalità sarà in grado di affrontare nel migliore dei modi l’ennesima estate in cui è permesso ad un gruppo minoritario di figli di papà annoiati di giocare ai guerriglieri sulle montagne valsusine». Così il sindacato di polizia Siap dopo i disordini avvenuti oggi pomeriggio in Val Susa.
“Il Festival dell’Alta Felicità: un bel pretesto per dare sfogo alla violenza dei No Tav e lanciare pietre, bombe carta, liquidi infiammabili, masserizie contro le Forze dell’Ordine a San Didero. Una guerriglia annunciata e al momento si contano almeno 12 feriti tra le forze dell’ordine”. Così in una nota il Segretario Generale del Siulp di Torino Eugenio Bravo in merito ai disordini di oggi in Val Susa. “Un plauso al sindaco di Torino per la sua disarmante inadeguatezza grazie alla quale attraverso il sito del comune di Torino qualcuno ha pensato bene di annunciare l’iniziativa degli antagonisti No Tav, promotori ed organizzatori del Festival. Un Festival che vede da anni cantanti esibirsi a favore di iniziative di gruppi antagonisti, autori di scellerati e devastanti scontri” aggiunge.
“Accertare subito responsabilità”
“Intollerabili gli episodi di violenza da parte di frange antagoniste No Tav a San Didero”. Così in un tweet il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, condanna le violenze di questo pomeriggio al cantiere Tav. “Nell’esprimere piena vicinanza agli agenti feriti auspichiamo un pronto accertamento delle responsabilità individuali da parte della magistratura”, aggiunge.
“Tolleranza zero, è atto terroristico”
«Atto terroristico. Non ci sono altri modi per definire quanto avvenuto al cantiere San Didero ai danni delle forze dell’ordine. 12 feriti: 10 operatori del reparto, 1 della Digos e un funzionario di Polizia. Un bilancio gravissimo. Come tale, i criminali responsabili vanno individuati, processati e sbattuti in galera. Si parla addirittura di una cinquantina di persone. Tolleranza zero – dichiarano i deputati della Lega Elena Maccanti, capogruppo in commissione Trasporti, e Alessandro Benvenuto, commissario provinciale della Lega a Torino e componente della commissione Ambiente – E’ assolutamente inaccettabile che questo manipolo di violenti, nonostante sia in corso un’indagine nei loro confronti per associazione a delinquere, continuino a rendere la Val di Susa il teatro di questi attentati. Le istituzioni devono intervenire. Occorre rimettere questa fetta di territorio in sicurezza. Su questo fronte, confidiamo che gli italiani ci diano fiducia con il voto del prossimo 25 settembre consentendo così alla Lega di assumere, formare e mettere in strada 10mila donne e uomini delle forze dell’ordine in un solo anno».
«I No Tav sono lo specchio di chi non vuole le opere per lo sviluppo e la crescita dell’Italia, purtroppo non si limitano ad esprimere il loro dissenso pacificamente ma conoscono solo la violenza». Lo dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino, che aggiunge: «Assaltando i cantieri non si risolve nulla. Condannerò sempre questa violenza assurda e incomprensibile ed esprimo tutta la mia solidarietà alle forze dell’ordine che pongono in continuo rischio la loro incolumità per contenere questi facinorosi».
«L’ennesimo attacco No Tav era assolutamente prevedibile. Nelle ore scorse avevamo chiesto chiarimenti sulle autorizzazioni e sponsorizzazioni sulle iniziative che si stanno svolgendo in questi giorni. Lo Stato non si faccia umiliare», dichiarano la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e l’assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone, che proseguono: «Dal ministero qualcuno dica quali provvedimenti immediati si pensa di attuare per evitare una escalation di violenza che fa leva su episodi continui di beffa nei confronti dello Stato. La nostra solidarietà va alle forze dell’ordine. La Val Susa non può continuare ad essere teatro di episodi quale quello odierno, l’ennesimo di una lunga lista con la complicità di alcuni irresponsabili».
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