Classica
4:50 am, 28 Luglio 22 calendario

Riccardo Muti, dopo gli applausi il j’accuse all’Italia

Di: Redazione Metronews
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MUSICA Standing ovation con tanto di j’accuse al seguito per Riccardo Muti alla 70esima edizione del Ravello Festival dove il Maestro ha diretto l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini sul palco dell’auditorium Oscar Niemeyer. I cinque minuti di applausi, alcuni anche a scena aperta, erano rivolti alle musiche presentate: la Sinfonia in do maggiore op.37 Roma di Bizet, Il lago incantato, poema sinfonico op.62 di Ljadov e Les Prèludes, S 97. Poema sinfonico n.3 da Alphonse de Lamartine di Liszt, con l’Intermezzo di Fedora di Umberto Giordano come bis richiesto da una platea entusiasta.

Applausi anche a due musicisti ucraini in fuga dal loro paese, che da pochi mesi sono aggregati alla Cherubini: a loro Muti ha lasciato spazio per sottolineare che «la musica unisce» aggiungendo in napoletano «pe’ chi ‘o ccapisce».

Proprio da questa affermazione che ha strappato al pubblico una risata, è partito il j’accuse, di Riccardo Muti che si è scagliato contro la mancanza di interventi seri per la musica e la cultura soprattutto per quanto riguarda il giovani.

Muti: «Troppi luoghi senza orchestre e teatri, vergogna»

«L’Italia è una delle nazioni che ha meno orchestre al mondo – ha detto Riccardo Muti -. Inutile centuplicare i conservatori che continuano a sfornare dei diplomati che non trovano lavoro. Le orchestre vanno centuplicate unicamente per portare cultura alla popolazione, non per trovare lavoro: quella del musicista non è solamente una professione ma una missione. Ci sono molti luoghi in Italia senza orchestre e senza teatri e questa non è una cosa bella, è una vergogna. Molti paesi all’estero sono increduli di fronte a questa situazione che è veramente imbarazzante».

Il biglietto per il Jova Beach Party lasciato a Riccardo Muti

Durante le prove, sul leggìo di Muti era stato lasciato un biglietto per un Jova Beach Party. Muti sorridendo ha spiegato: «I ragazzi mi hanno fatto uno scherzo. Io avevo sottolineato che si fa poco per la musica classica e per la musica lirica e fin troppo per altro genere di musica. Va fatto, ma non deve prendere il sopravvento su quello che si fa per la musica classica, altrimenti le generazioni future saranno sempre più ignoranti».

Muti: «La musica rende tutti migliori»

«La musica è importante per tutti, la musica rende migliori. Sono frasi che a furia di ripeterle sono diventate retoriche e vuote – ha incalzato il Maestro Muti dal palco del Ravello Festival (https://ravellofestival.info/2022/) -. Lo dimostrano proprio i due musicisti ucraini che suonano con noi e sono in Italia per qualche mese. Si sono sposati musicalmente con i nostri giovani della Cherubini pur non comunicando con la lingua tra loro, la musica che li ha uniti».

«Siamo il paese della musica o della storia della musica?»

Rispetto alla sua orchestra, durante il concerto al Ravello Festival, aveva detto: «Questi ragazzi sono il meglio dei nostri conservatori. Se si sono diplomati con il massimo dei voti, la loro aspirazione è trovare una sistemazione in questo mondo non solo per vivere ma anche per fare cultura e trasferirla a voi. Molti di loro però hanno avuto la disgrazia di nascere in posti, sicuramente belli, perché l’Italia è tutta meravigliosa, ma che non hanno orchestre, teatri, teatri di prosa e quindi non hanno un futuro. Il nostro paese ha una storia artistica importantissima, non importante. Questi ragazzi sono una piccola espressione numerica della qualità che c’è in Italia e sono parte di quelle persone che possono diffondere la nostra cultura ma che non hanno molte possibilità. Dico queste cose con amarezza. Siamo il paese della musica o della storia della musica?».

28 Luglio 2022 ( modificato il 27 Luglio 2022 | 15:00 )
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