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11:50 am, 28 Luglio 22 calendario

Prelievo tessuto a bambina con tumore, speranza per gravidanza futura

Di: Redazione Metronews
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Prelievo tessuto a bambina con tumore, speranza per gravidanza futura. È una piccola romana di 12 anni, in cura per un sarcoma, la prima paziente minorenne sottoposta a prelievo di tessuto ovarico per la crioconservazione, presso la fondazione policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs. Il prelievo è stato effettuato in virtù di un accordo siglato nel gennaio 2022 con la Banca del tessuto ovarico e cellule germinali (Bto) della Regione Lazio, situata presso gli Istituti Fisioterapici Ospitalieri di Roma (Ifo) e diretta dal professor Enrico Vizza, che rappresenta al momento l’unica Banca in Italia certificata dal Centro Nazionale Trapianti (Cnt) e l’unica inserita nel compendio Europeo degli Istituti dei tessuti.  L’intervento è stato effettuato dal professor Lorenzo Nanni, Direttore della Uosd di chirurgia pediatrica di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, in collaborazione con Giacomo Corrado, dirigente medico Uoc ginecologia oncologica e coordinatore del Pca oncofertilità fondazione policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs.

Prelievo tessuto a bambina con tumore, speranza per gravidanza futura

“Un aspetto molto importante – spiega il dottor Giacomo Corrado – è che fino alla sigla di questo accordo, per effettuare il prelievo di tessuto ovarico, era necessario trasferire la paziente presso la ‘banca’ dell’Ifo, ma questo scoraggiava molte pazienti che finivano per rinunciare a questa possibilità (dal 2018 quelle che hanno accettato sono 18, di cui 2 bambine). Grazie a questo accordo, non è più necessario trasferire la paziente, perché il prelievo può essere effettuato direttamente al Policlinico Gemelli da dove viene poi inviato alla banca dell’Ifo per la crioconservazione. Al momento, questa del Gemelli, insieme a quella stipulata con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma – Irccs, rappresentano le uniche convenzioni di questo tipo attive in Italia con la Banca del Tessuto Ovarico e Cellule Germinali (Bto) della Regione Lazio.

A maggio l’intervento sulla piccola paziente

La bambina è stata sottoposta a maggio all’intervento chirurgico di rimozione del sarcoma e, in un secondo tempo (il 5 luglio), al prelievo di tessuto ovarico. “L’intervento – ricorda il professor Lorenzo Nanni, che ha effettuato il prelievo di tessuto ovarico – è l’ultimo anello di una catena, che viene dopo un’elaborazione imponente per creare questo accordo. La bambina è in ottime condizioni e il prelievo di tessuto ovarico non impegna in maniera importante la paziente. Viene effettuato in laparoscopia, in questo caso con tre accessi (‘buchini’) sull’addome, uno per l’ottica e due per gli strumenti. La procedura è semplice dal punto di vista laparoscopico, se l’addome non è stato già sottoposto a interventi chirurgici, e dura in tutto mezz’ora”.

Il tessuto prelevato dal chirurgo, viene posizionato in un terreno di coltura specifico e immediatamente trasportato con una catena del freddo, presso la banca dell’IFO. Qui giunto, l’equipe dei biologi della banca diretti dal responsabile biologo dottor Marcello Iacobelli, lo preparano e lo congelano in azoto a -196 gradi. “Prima del prelievo, nei moduli di consenso informato – ricorda il dottor Corrado – viene chiesto al paziente (e alla sua famiglia) cosa fare di questo tessuto nel caso in cui non possa essere utilizzato per una gravidanza. Le alternative possibili sono distruggerlo o donarlo alla ricerca. Finora tutte le pazienti lo hanno donato alla ricerca”.

Speranza per il futuro

Un ponte di speranza verso il futuro. “La bambina era affetta da un sarcoma a cellule indifferenziate dei tessuti molli della zona pubica, comparso come una tumefazione – spiega il professor Antonio Ruggiero, Direttore Uosd di Oncologia Pediatrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e Professore associato di oncologia pediatrica, Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma -. Il tumore non aveva fortunatamente ancora dato metastasi e dunque siamo ottimisti rispetto alla prognosi della nostra paziente. Il trattamento di questi tumori prevede l’asportazione chirurgica, seguita da un trattamento sistemico (chemioterapia) e a volte anche radioterapia. Vista la necessità di affrontare un trattamento chemioterapico, che può compromettere la fertilità, è stata offerta alla bambina e alla sua famiglia la possibilità di accedere a questo programma di crioconservazione.  

28 Luglio 2022
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