Milano
5:50 pm, 27 Luglio 22 calendario

Strage di via Palestro, una ferita ancora aperta 29 anni dopo

Di: Redazione Metronews
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Sono passati 29 anni dalla strage di via Palestro in cui morirono cinque persone in seguito all’esplosione di un’autobomba davanti alla sede del Pac, il Padiglione di arte contemporanea di Milano. La città ha ricordato come ogni anno le vittime della strage mafiosa con una cerimonia sul luogo dell’attentato, a cui hanno partecipato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il governatore lombardo, Attilio Fontana, il questore Giuseppe Petronzi e il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, oltre ai familiari di coloro che hanno perso la vita nell’attentato (i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e il venditore ambulante Driss Moussafir).
Alle 12 in tutte le sedi dei vigili del fuoco di Milano è stato osservato un minuto di silenzio in onore delle vittime: quando il 27 luglio l’autobomba scoppiò in via Palestro i vigili del fuoco erano già sul posto e tre di loro morirono nell’attentato.

Con la strage di via Palestro la mafia aveva deciso di colpire il cuore del capoluogo lombardo. Per anni si è parlato di una “biondina”. Una donna bella, capelli lunghi, carnagione chiara, lineamenti regolari, probabilmente sotto i trent’anni che dopo aver parcheggiato la Fiat Uno in via Palestro era fuggita via su un’altra auto con due uomini a bordo. Almeno due testimoni hanno raccontato di questa sconosciuta, ma non è stata mai identificata. fino ad un colpo di scena quando a marzo la Procura di Firenze ha indagato una donna residente in provincia di Bergamo, che si è dichiarata del tutto estranea.

Se gli esecutori materiali (e coloro che li aiutarono logisticamente) e la matrice mafiosa sono stati individuati, non è ancora stata fatta chiarezza sui mandanti. La vicenda giudiziaria ha visto in atto i depistaggi e le contraddizioni di diversi collaboratori di giustizia.

27 Luglio 2022
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