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3:21 pm, 26 Luglio 22 calendario

Fmi: mondo su orlo della recessione. Pil Italia 2022 a +3%

Di: Redazione Metronews
Fmi taglia
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Lo stop completo delle esportazioni di gas russo nel 2022 «aumenterebbe in modo significativo l’inflazione a livello mondiale attraverso l’aumento dei prezzi dell’energia. In Europa, potrebbe costringere a un razionamento dell’energia, con ripercussioni sui principali settori industriali, e ridurre drasticamente la crescita nell’area dell’euro nel 2022 e nel 2023, con ricadute negative a livello transfrontaliero». A lanciare l’allarme è il Fmi, Fondo monetario internazionale nell’aggiornamento del World economic outlook.

Il gas russo e l’Europa

«Da aprile 2022 – spiega ancora il Fondo – la quantità di gas russo fornito dai gasdotti all’Europa è diminuita drasticamente, attestandosi a circa il 40% del livello dello scorso anno, il che si riflette nelle revisioni al ribasso delle ultime previsioni rispetto ad aprile. Le ultime previsioni di base incorporano anche l’aspettativa che il si riduca ulteriormente a livelli bassi entro la metà del 2024, in linea con gli obiettivi di indipendenza energetica delle principali economie europee. Tuttavia, c’è molta incertezza sui livelli di fornitura di gas nel 2022 e 2023».

Inflazione

«L’inflazione più alta del previsto, soprattutto negli Stati Uniti e nelle principali economie europee – osserva il Fondo – sta innescando un inasprimento delle condizioni finanziarie globali. Il rallentamento della Cina è stato peggiore del previsto, tra epidemie di Covid e chiusure, e si sono verificate ulteriori ulteriori ricadute negative dalla guerra in Ucraina. Di conseguenza, la produzione globale si è contratta nel secondo trimestre di quest’anno».

Per l’Fmi, «la cooperazione multilaterale sarà fondamentale in molti settori: dalla transizione climatica alla preparazione alle pandemie, dalla sicurezza alimentare al debito. In mezzo a grandi sfide e conflitti, il rafforzamento della cooperazione rimane il modo migliore per migliorare le prospettive economiche e mitigare il rischio di frammentazione geoeconomica».

Italia, Pil a +3%

Il Fmi stima la crescita dell’Italia per il 2022 al 3% ma riduce la previsione per il 2023 allo 0,7%. Per l’anno in corso si tratta di un miglioramento di 0,7 punti percentuali rispetto alle previsioni di aprile 2022 quando si stimava un +2,3%. Per l’anno prossimo, invece, si tratta di un punto in meno a fronte del +1,7% indicato in precedenza.

“Speriamo Roma completi le riforme nonostante la crisi”

Con la caduta del governo Draghi “c’è stato un aumento dell’incertezza nel quadro politico: ma ci sono diverse riforme da portare avanti nel quadro del Pnrr e speriamo che possiano essere completate qualunque sia il governo in carica“, anche per garantire “il finanziamento esterno” essenziale all’Italia, afferma Pierre-Olivier Gourinchas, consigliere economico e direttore del Dipartimento di Ricerca del Fondo Monetario Internazionale in conferenza stampa dopo la diffusione dell’aggiornamento del World Economic Outlook. Una analisi che – sottolinea – “vede un notevole rallentamento della crescita italiana nel 2023, con un taglio di un punto percentuale allo 0,7%, nel contesto di un impatto dei prezzi energetici e dell’irrigidimento delle condizioni finanziarie” deciso dalla Bce.

26 Luglio 2022
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