Accoltella a morte la compagna. La solita spiegazione: «La gelosia»

Si chiamava Valentina Di Mauro, classe ’88, la donna uccisa all’alba a Cadorago, in provincia di Como. Pochi dubbi che a ucciderla sia stato il suo compagno, 37 anni, in stato di fermo, che si trovava nella loro casa, luogo del delitto, completamente sporco di sangue nel momento in cui sono arrivati i carabinieri di Cantù chiamati all’alba dai vicini i di casa spaventati dalle urla provenienti dall’appartamento. E come spesso capita gli inquirenti parlano di gelosia.

L’assassino in stato di choc

Il compagno della vittima, con cui conviveva da circa due anni, era in stato di choc. Le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire la vicenda. I carabinieri sono al lavoro per capire le motivazioni di quanto accaduto. La versione ufficiale parla di «una lite scatenata da gelosia», secondo uno schema spesso utilizzato per raccontare questi casi. I parenti dell’assassino parlano di una sua condizione psicologica che si era alterata negli ultimi tempi, per la quale sembra, sempre secondo le testimonianze dei parenti, avesse chiesto un supporto psicologico senza riuscire ad ottenerlo, con rimbalzi da un ufficio all’altro.

La gelosia nasconde prevaricazione

«Sono 67 le donne uccise dal 1 gennaio sino al 18 luglio 2022, da fonte ministero degli Interni -sottolinea Elisabetta Aldrovandi, presidente dell’Osservatorio nazionale sostegno vittime-. Omicidi per i quali, in molti casi, sono stati arrestati o fermati mariti, compagni o ex partner. L’ennesimo femminicidio è avvenuto in provincia di Como. Il motivo pare essere la gelosia nei confronti della vittima. Un copione spesso simile ad altri omicidi commessi tra le mura domestiche, in cui prevale il senso del possesso e della prevaricazione sull’altro, al punto da arrivare a uccidere per impedire che la propria compagna viva quella libertà cui ha diritto non solo come donna, ma come essere umano».