Mutui, sul tasso variabile stangata da quasi 500 euro l’anno
“Pessima notizia. Si tratta di una stangata media, per chi ha un mutuo a tasso variabile, pari a 41 euro al mese, 492 euro all’anno”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, commentando il rialzo dei tassi da parte della Bce.
I mutui e il rialzo dei tassi
“Un rialzo che danneggerà non solo le famiglie con un mutuo a tasso variabile”, prosegue Dona, “ma anche quelle che stanno per comperare una casa e faranno un mutuo a tasso fisso e che già da mesi stanno subendo rialzi dell’Irs. Ci saranno poi effetti negativi sugli investimenti e conseguentemente sulla crescita. Forse ci si salva, invece, almeno in parte, rispetto all’aumento dell’onere del nostro debito pubblico, grazie allo scudo anti spread”.
Anche il Codacons ha realizzato una elaborazione per capire come l’aumento dei tassi deciso oggi dalla Bce inciderà sulle rate dei mutui a tasso variabile. Ipotizzando un mutuo da 200mila euro per l’acquisto di una prima casa a Roma, la rata mensile di un finanziamento a 30 anni – sulla base degli attuali indici Euribor e delle migliori offerte presenti stamattina sul mercato – è di 619 euro, rata che passerà a 680 euro al mese qualora l’aumento dei tassi deciso dalla Bce venga interamente traslato sul costo dei finanziamenti.
Una maggiore spesa di +61 euro sulla rata mensile e un aggravio sul mutuo di +732 euro in un solo anno.
Sulla base delle attuali offerte sul mercato, con l’aumento dei tassi dello 0,50% trasferito totalmente sul costo del finanziamento, un mutuo a tasso variabile solo per le maggiori rate mensili salirebbe in totale di 14.640 euro in caso di finanziamento a 20 anni, di +18.300 euro per un mutuo a 25 anni e addirittura di +21.960 euro per un mutuo a 30 anni. Va però considerato, precisa il Codacons, che l’andamento dei tassi variabili subisce modifiche in negativo o in positivo durante la vita del finanziamento, con effetti diversi sulla spesa di chi ha acceso un mutuo.
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