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7:50 pm, 21 Luglio 22 calendario
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L’addio di Draghi scuote il Campidoglio

Di: Redazione Metronews
L'addio di Draghi scuote il Campidoglio
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L’addio di Mario Draghi scuote anche il Campidoglio. Dopo le dimissioni del premier il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri non si dice preoccupato per i fondi del Pnnr e per la candidatura di Roma a Expo 2030. Ma la crisi politica nazionale getta un’ombra sui tanti progetti in cantiere per la Capitale.

L’addio di Draghi scuote il Campidoglio

«Sono preoccupato e colpito da un Parlamento che non si è dimostrato in sintonia con il Paese, con i cittadini e migliaia di sindaci. La scelta compiuta da alcune forze politiche è grave e sbagliata. Immagino adesso aspetterà agli elettori la responsabilità di dare un governo migliore possibile a questo paese per non disperdere quanto è stato fatto in questi anni». queste le parole di Gualtieri a margine del Tavolo istituzionale che si è tenuto in occasione degli Stati Generali per la candidatura della Capitale a Expo 2030 in Campidoglio.

«Abbiamo ottenuto il Pnrr grazie a chi ha creduto all’Europa. Il governo Draghi ha assicurato il rispetto dei tempi: ora bisogna assolutamente andare avanti», ha ggiunto.

Gualtieri ha poi sottolineato: «La candidatura di Roma a Expo 2030 è un patrimonio di tutto il paese non è e non sarà un occasione di contesa politica», ha precisato il sindaco, aggiungendo: «Le elezioni ci sarebbero state comunque e il governo sarebbe cambiato. Questo Paese sa essere unito. L’Expo è un patrimonio di tutto il Paese e non sarà un elemento di contesa politica. Tutte le forze politiche e istituzionali ci sono e ci saranno. E’ stato sempre e sarà così. L’Italia di Expo 2030 per la candidatura di Roma c’è unita, forte e compatta».

La preoccupazione

L’Expo, oltre al Giubileo del 2025, è un’occasione importante per il rilancio di Roma, per il quale l’ex premier Draghi si è speso in prima persona nel consesso internazionale. Venendo meno una figura così autorevole sul piano politico la preoccupazione resta. Anche perché la Capitale dovrà misurarsi con gli ispettori del Bureau international des Expositions, e lo stato in cui versa attualmente, tra cumuli di rifiuti e trasporti pubblici allo sbando, non aiuta. L’autorevolezza di Draghi era un punto in più a favore della candidatura di Roma.

Gualtieri ha spiegato che la città ha la sua autonomia amministrativa e che comunque su sarebbe andati al voto nel 2023. L’ambasciatore Giuseppe Massolo, presidente del comitato promotore per la candidatura di Roma ha ricordato che Milano si aggiudicò l’Expo con un cambio di governo in corso. Ha anche aggiunto che avere un governo sarebbe stato meglio. Entrambi hanno sottolineato che la candidatura di Roma piace al 70% degli italiani e che la sua eventuale vittoria riguarderebbe tutto il Paese. Resta quindi da vedere cosa succederà nelle prossime settimane.

21 Luglio 2022
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