crisi di governo
9:26 am, 19 Luglio 22 calendario

Draghi da Mattarella. Altri appelli al premier: “Resti”

Di: Redazione Metronews
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Il presidente del Consiglio Mario Draghi è stato stamane al Quirinale per un colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Draghi da Mattarella

L’incontro, fanno notare dal Colle, rientra nelle consuete interlocuzioni, tanto più in fasi delicate come l’attuale, e all’indomani del viaggio del premier in Algeria.

Il premier avrebbe incontrato anche Enrico Letta a palazzo Chigi stamattina. Interpellato, il Nazareno non conferma e non smentisce la notizia. E’ stato il Foglio ad “avvistare” il segretario del Pd dalle parti di Montecitorio poco dopo delle 10, dopo aver lasciato palazzo Chigi e dove si sarebbe fermato per circa un’ora.

Il timing della fiducia: prima al Senato, poi alla Camera

I lavori del Senato con le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi inizieranno domani alle 9:30. E’ quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Il termine dei lavori è previsto alle 19:30. Al termine dell’intervento del premier ci sarà una sospensione per permettere che il discorso sia depositato alla Camera dei deputati. Le ore di discussione generale, secondo l’ipotesi della capogruppo, dovrebbe essere 5, con repliche finì alle 16:30. La prima chiama dovrebbe tenersi alle 18:30. Questo, viene sottolineato al termine della riunione a Palazzo Madama, ricalcando lo schema dei voti di fiducia precedenti

Il voto di fiducia sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla Camera avrà luogo invece giovedì ale 13:45 per appello nominale. Domani, alle 10:30, il discorso pronunciato dal premier al Senato sarà consegnato a Montecitorio. Giovedì 21 luglio dalle 9 alle 11:30 ci sarà la discussione generale nell’Aula della Camera; alle 11:30 circa è prevista la replica e, a seguire, le dichiarazioni di voto. Dalle 13:45 alle 15:15 il voto per appello nominale.

L’avviso di Fitch

Le tensioni che hanno messo in crisi il governo Draghi «aprono un periodo di grande incertezza politica» per l’Italia, anche se «le elezioni anticipate fossero evitate». Il giudizio è di Fitch, secondo cui «le implicazioni a breve termine per l’agenda economica e fiscale dipendono dal risultato politico, ma procedere con le riforme strutturali e il risanamento di bilancio diventerà probabilmente più complicato». «Comunque vada», afferma Fitch in un breve report dedicato alla crisi politica, «l’Italia entrerà in un periodo politicamente incerto dopo quasi 18 mesi di relativa stabilità e di attuazione di alcune riforme. Anche se Draghi dovesse rimanere premier, ci aspettiamo che i partiti che lo sostengono cerchino una maggiore visibilità per le proprie politiche di bandiera con l’avvicinarsi delle elezioni, amplificando le tensioni esistenti. Ci aspettiamo anche che esercitino pressioni per un maggiore allentamento fiscale nella prossima legge di bilancio. Al contrario, le elezioni anticipate renderebbero estremamente stretti i tempi per l’approvazione della legge di bilancio. Potrebbero anche rendere più difficile per l’Italia rispettare le scadenze per la prossima erogazione dei fondi della Next Generation Eu (Ngeu) a dicembre o indebolire la capacità delle autorità di impiegare i fondi già ricevuti».

Appello dal gotha dell’industria e dell’economia

Un altro appello, dopo quelli dei 1600 sindacie delle associazioni, firmato da 250 top manager e imprenditori è apparso sul Sole 24 ore.  L’invito a Draghi è di restare a Palazzo Chigi e perché “in Parlamento si trovi la soluzione per arrivare alla fine della legislatura”.

Nel lungo elenco dei firmatari figurano i nomi del gotha dell’industria e del top management italiani, da Emma Marcegaglia ad Alberto Bombassei, da Diana Bracco ad Alfredo Altavilla, e ancora Sergio Dompè, Leonardo Ferragamo, Renzo Rosso. Nomi di spicco come Romano Prodi, Francesco Profumo e rappresentanti di categoria come il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ed il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. Tra gli altri, anche Vincenzo Boccia, ex presidente Confindustria oggi presidente Luiss. Nella lista anche numerosi esponenti del mondo accademico, personaggi come Pietro Ichino e Giovanna Iannantuoni rettrice dell’Università Bicocca Milano.

Renzi: “Superate 100mila firme per Draghi”

«Abbiamo superato quota 100.000 firme per chiedere a Draghi di restare a Palazzo Chigi. Grazie a chi ha firmato, grazie di cuore. La petizione popolare, l’appello dei sindaci, le piazze, le sollecitazioni internazionali: mi sembra ormai evidente che la maggioranza silenziosa che chiede al Governo di andare avanti ha trovato il modo di far sentire la propria voce», scrive Matteo Renzi nella sua Enews. «Da qui a domattina c’è ancora tempo per firmare e soprattutto far firmare gli amici (è importante che tutti si sentano coinvolti). Poi domani saremo in Aula, al Senato, dalle 9. Ormai è chiaro anche ai bambini: i M5S sono i responsabili del disastro e dello sfacelo di questi giorni», aggiunge Renzi.

Il premier spagnolo Sanchez: “La Ue ha bisogno di Draghi”

“L’Europa ha bisogno di leader come Draghi”, scrive il Premier spagnolo, Pedro Sanchez, in un intervento pubblicato su Politico.eu in cui ricorda di aver “avuto il privilegio di essere con lui in numerose lunghe riunioni del Consiglio europeo. Ho anche avuto un incontro bilaterale fruttuoso con lui lo scorso giugno a Barcellona e, più di recente, abbiamo partecipato al vertice Nato di Madrid. Le sue riflessioni intelligenti, creative e costruttive contribuiscono sempre a portare risultati positivi in una atmosfera positiva di consenso, di cui c’è così tanto bisogno in questi tempi di crisi”.

In questo periodo “il ruolo dell’Italia, uno dei Paesi più grandi dell’Ue, è stato cruciale”, aggiunge Sanchez, che ha incontrato il Premier italiano quando era Presidente della Banca centrale europea. “Ricordiamo tutti il suo ruolo cruciale nel difendere l’euro, quando è riuscito a calmare i mercati con l’annuncio che avrebbe fatto whatever it takes per contenere la crisi”. “Dopo la pandemia, di fronte alla guerra e alle sue conseguenze, l’Ue deve continuare ad avanzare sulla strada della ripresa e della trasformazione verso transizioni verde e digitale, mantenendo la coesione sociale. Questo è il percorso che i governi italiano e spagnolo stanno seguendo e dobbiamo continuare a farlo, dimostrando determinazione e unità fra i 27, proprio come Mario Draghi ha fatto fino a ora”, ha sottolineato Sanchez. “Il modo in cui il piano (NextGenerationEu, ndr) viene attuato in Italia e Spagna ne determinerà il successo complessivo, dato che siamo i Paesi membri che riceveranno la maggior parte dei fondi. Mario e io lo sappiamo e così lo sanno i nostri Paesi”, spiega. Anche sul fronte della risposta alla guerra contro l’Ucraina, “le idee di Mario nei mesi recenti sono state cruciali nei nostri dibattiti. Italia e Spagna hanno aperto la strada, avanzando proposte, come l’acquisto congiunto di gas e il tetto al prezzo del gas”.

19 Luglio 2022
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