Milano
7:25 pm, 18 Luglio 22 calendario

Le mafie a Milano puntano sulla ristorazione per riciclaggio e consenso

Di: Redazione Metronews
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Sul territorio di Milano «è dominante la vocazione imprenditoriale» delle mafie, che devono reinvestire nell’economia legale gli enormi proventi illeciti tramite una «rete relazionale con il mondo imprenditoriale e politico». Lo ha affermato Alessandra Dolci, procuratrice aggiunta e coordinatrice dalla Direzione distrettuale antimafia a Milano, ospite del consiglio comunale di Milano per un incontro con i consiglieri. Un investimento chiave per le mafie, ha poi sottolineato Dolci, è quello nel mondo della ristorazione. In particolare, ha spiegato, «il rilevare certi bar è un marcare il territorio, e dall’altro rilevare i bar della movida è sotto un certo profilo un investimento». Per le mafie, in più, hanno «la frequentazione di questi locali è occasione per fare rete, conoscere imprenditori, professionisti, politici, personaggi pubblici. È anche un modo per creare posti di lavoro, e quindi consenso e accettazione sociale che sta alla base della formazione delle mafie nel nostro territorio».

Allerta sui cantieri delle Olimpiadi

Dato che tipicamente i settori dell’economia legale in cui le mafie reinvestono i propri soldi sono quelli «dell’edilizia, del movimento terra, delle bonifiche, delle demolizioni», esiste il rischio di infiltrazione nelle opere per le Olimpiadi del 2026. In queste ultime, però, «una parte coinvolta è privata e non possiamo imporre al privato di chiedere documentazione antimafia, dobbiamo fare moral suasion» avverte Dolci. «Recentemente – ha ricordato poi – abbiamo eseguito una misura cautelare nei confronti di un soggetto, e abbiamo accertato che attraverso una certa società avesse avuto dei sub appalti in un contesto che riguarda le Olimpiadi di Milano Cortina per importi non particolarmente significativi. Quindi il primo alert è questo. Prendendo spunto da questa vicenda potremmo cercare di sensibilizzare le parti private interessate». «Altro tema riguarda le infrastrutture pubbliche che sono previste, i controlli sono assolutamente dovuti. Ho appreso che il Comune ha sottoscritto un patto anche con la prefettura per il controllo dei cantieri che è molto importante. Un aiuto può essere rappresentato da questi protocolli, che prevedono poi controlli sui cantieri, la comunicazione del titolare effettivo della società, che è un tema molto importante e discusso».

Da 100 omicidi firmati dalle mafie a zero

Da segnalare però un drastico calo della violenza.  Negli anni Ottanta a Milano «avevamo 100 omicidi all’anno. Ora gli omicidi a connotazione mafiosa nel nostro contesto territoriale sono zero» e anche i reati spia, che «fino al 2015 erano un’enormità», come testimonia il dato di quell’anno «della provincia di Como con 462 episodi delittuosi, ora sono in grandissimo decremento» ha sottolineato Dolci. «Possiamo stare sereni? Abbiamo risolto il problema? No, e la prova è che io sono qui».

Piazza dello spaccio

Milano ha poi una serie di problemi, tra cui il traffico sostanze stupefacenti, rappresentando uno dei principali luoghi di smistamento delle sostanze nel nord Italia, ha aggiunto Dolci. La città anche per lo stile di vita degli abitanti, è un «luogo fertile traffico di cocaina», in cui «non esiste regime criminale di tipo monopolistico» e dove quindi esistono «vere e proprie rivalità tra vari soggetti dal sud Italia». A Milano in una riunione della prefettura sono state censite una decina di piazze di spaccio, ha poi sottolineato. «A fronte di questa emergenza – ha proseguito – vi è stata anche la risposta delle istituzioni: io ho parlato spesso di sinergie tra istituzioni politiche, prefettura, associazioni di categoria. Per esempio a Rogoredo, con la risposta delle istituzioni, è diventata area fruibile per cittadini, quindi la risposta c’è stata». Proprio ieri è stato aperto il bando del concorso internazionale di progettazione per la realizzazione del campus e dell’auditorium del Conservatorio di musica Giuseppe Verdi in una vasta area di Rogoredo per realizzare il “bosco della musica”.

Il protocollo contro le mafie

Il sindaco Sala ha poi parlato del protocollo antimafia da poco firmato dal Comune di Milano:  «Non basterà» a fermare le mani delle mafie «però è un passo preciso» ha detto  pragmaticamente. «Sono azioni concrete – ha aggiunto Sala -, io tutte le volte che c’è da firmare protocolli e dichiarazioni di intenti sono sempre un po’ restio ma in questo caso dà origine a delle vere azioni di controllo».
18 Luglio 2022
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