Lo spread si impenna dopo la crisi scatenata dal M5S

Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi si impenna e apre in rialzo a 225 punti, rispetto alla chiusura di ieri a 217. Il rendimento del decennale è pari al 3,321%. Il dato continua a pagare le tensioni politiche, dopo la scelta del M5S di Giuseppe Conte di non votare la fiducia al Governo e le conseguenti dimissioni del premier Mario Draghi, che parlerà mercoledì alle Camere.

Lo spread si impenna e sale ai massimi da un mese

Gli interessi che l’Italia paga rispetto al debito tedesco sono saliti ai massimi da un mese mentre gli investitori cercano di capire cosa potrebbe accadere dopo le dimissioni del primo ministro italiano Mario Draghi. E’ questo uno dei riflessi della situazione politica italiana attuale.

Mentre i rendimenti obbligazionari dell’area dell’euro sono scesi – in Francia, Spagna e Irlanda in misura di circa il 4% – dopo i forti rialzi di ieri – il Btp decennale italiano ha visto il suo tasso ridursi di appena l’1,89%. Si è impennato invece lo spread con la Germania, fino a 229 punti, per poi scendere a 223,8. Un rialzo comunque consistente rispetto alla chiusura di 207 punti di ieri.

L’andamento del Btp riflette l’agitazione politica, e si innesta proprio una settimana prima che la Bce fornisca i dettagli del suo nuovo strumento anti-frammentazione per contenere una divergenza «ingiustificata» tra i costi di prestito tedeschi e quelli degli Stati membri altamente indebitati come l’Italia. In Germania il rendimento a due anni è sceso di 11 punti base allo 0,41% e il rendimento a 10 anni, il benchmark per il blocco, è sceso anch’esso di 11 punti base all’1,071%, il minimo dal 31 maggio. I rendimenti sono scesi perchè gli investitori hanno ridimensionato le loro aspettative circa i rialzi dei tassi da parte della Bce per quest’anno. Ora si stima che entro fine anno i tassi vengano alzati di 155 punti base. Anche in Italia i tassi sono scesi, ma in misura meno considerevole, proprio per le fibrillazioni politiche in atto.