m5s nella tempesta
6:28 pm, 13 Luglio 22 calendario

M5S perde pezzi: Berti va con Di Maio. Conte cerca spiragli per la fiducia

Di: Redazione Metronews
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Il M5S perde un altro deputato. Dopo aver votato il decreto Aiuti in Aula alla Camera in contrapposizione con l’indicazione del gruppo, Francesco Berti passa a Italia per il Futuro, la formazione politica capitanata dal ministro Luigi Di Maio.

Conte cerca spiragli per votare la fiducia

Una telefonata tra il leader del M5S Giuseppe Conte e il premier Mario Draghi  -al termine del Consiglio nazionale pentastellato – avrebbe riguardato il merito delle richieste avanzate al presidente del Consiglio dal leader dei M5S, nella lettera consegnata la settimana scorsa e incentrata su 9 punti.
Punti che, come sostenuto dall’ex numero uno della Bce in conferenza stampa, coinciderebbero in larga parte con l’agenda di governo: un esempio su tutti -che Draghi avrebbe richiamato nel corso della telefonata- il provvedimento di supporto a lavoratori e imprese annunciato ieri dal governo nell’incontro con le parti sociali.
Dal confronto tra i due, nato da un’iniziativa di Conte, il tentativo di cercare uno spiraglio, per evitare che il mancato voto di fiducia al dl aiuti -caldeggiato dai senatori pentastellati- possa innescare una crisi di governo.

Alle 19.30 il leader del Movimento aggiornerà il Consiglio nazionale sull’esito della telefonata con Draghi, subito dopo in agenda l’assemblea congiunta con deputati e senatori sul voto di domani a Palazzo Madama.

M5S, dubbi sulla “tenuta” dei senatori in caso di ok alla fiducia

Ma “i senatori chi li tiene?”, era proprio una delle domande che rimbalzava questa mattina tra i M5S, sia tra i vertici impegnati nella riunione fiume del Consiglio nazionale con Giuseppe Conte – si aggiornerà alle 19.30- che tra i peones o i volti noti del Movimento a lavoro tra Camera e Senato.

A inizio riunione la linea dura (ovvero via da Aula senza votare la fiducia) sembrava avere la meglio, ma poi i dubbi e i timori si sono fatti largo, fino a portare il leader Giuseppe Conte, come riferito da autorevoli fonti del Movimento, a tentare la strada di un nuovo confronto col premier Mario Draghi, così da evitare lo scontro frontale.

Intanto però, mentre si apre lo spiraglio di un disco verde del Movimento al dl aiuti, continuano a serpeggiare i timori interni sulla tenuta del gruppo di Palazzo Madama, nel caso in cui dai vertici pentastellati dovesse arrivare l’indicazione per un voto favorevole al decreto.

Al Senato, infatti, dove il M5S conta al momento 62 eletti, siedono i grillini più battaglieri, quelli che vedono la permanenza nel governo Draghi come fumo negli occhi. Una quarantina sarebbero infatti contrari a votare la fiducia, di questi una decina di barricaderi sarebbero addirittura pronti alla spallata, ovvero a votare contro.

Difficile ora convincere i senatori ad andare oltre, votando il decreto che ha già visto l’astensione dei M5S in Consiglio dei ministri per la contestata norma sul termovalorizzatore a Roma. I più agguerriti hanno già consegnato un messaggio in bottiglia ai vertici, nel corso del Consiglio nazionale di questa mattina: “una inversione a U io non l’accetto”, uno dei messaggi partiti da Palazzo Madama e diretti al quartier generale di via di Campo Marzio.

13 Luglio 2022
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