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4:38 pm, 13 Luglio 22 calendario

Gazprom non garantisce la “ripresa” del gasdotto Nord Stream

Di: Redazione Metronews
Gazprom ferma
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Gazprom ferma il Nord Stream. La società russa ha dichiarato di non poter garantire la ripresa del corretto funzionamento del gasdotto che serve l’Europa, affermando di non essere in grado di confermare che recupererà una turbina tedesca in riparazione in Canada.

«Gazprom non ha in suo possesso alcun documento che permetta a Siemens di portare il motore a turbina a gas fuori dal Canada», ha affermato Gazprom. Ottawa ha comunque affermato nei giorni scorsi di voler far tornare il pezzo a Berlino. «In queste condizioni – prosegue la nota dell’azienda – non è possibile trarre una conclusione oggettiva sull’evoluzione della situazione relativa all’esercizio in sicurezza» del gasdotto.

Gazprom ferma i flussi

Intanto vola il prezzo del gas in Europa, con il contratto all’hub di riferimento Ttf che viene scambiato a 182,5 euro per megawattora, i rialzo del 6% rispetto all’apertura. Si tratta del livello più alto dall’inizio di marzo, poichè le persistenti preoccupazioni per la scarsità di forniture hanno continuato a gravare sul mercato. La Norvegia, il secondo fornitore di energia in Europa, ha tagliato la capacità di diverse strutture a causa di un incidente nel campo di Sleipner. I flussi più bassi della Norvegia coincidono con la manutenzione pianificata dell’oleodotto russo Nord Stream e riduce ulteriormente l’approvvigionamento. A rischio sono gli obiettivi dell’eurozona di riempire l’80% della capacità di stoccaggio prima dell’inverno. Nel frattempo, la Russia non ha aumentato le spedizioni attraverso l’Ucraina mentre il collegamento Nord Stream è chiuso.

La Ue: ridurre il consumo di gas

La Commissione europea chiederà agli Stati membri di ridurre il consumo di gas, agendo anche sui termostati di riscaldamento e condizionamento, ma soprattutto risarcendo le industrie a cui verrà chiesto il taglio.  Sono le anticipazioni del piano emergenze che verrà presentato il 20 luglio. L’obiettivo è attutire di almeno un terzo l’impatto che l’interruzione totale del gas russo potrebbe avere sull’economia europea.

Tra le indicazioni vi saranno anche quella di limitare il riscaldamento a 19 gradi e l’aria condizionata a 25. Inoltre le centrali elettriche a carbone otterranno una deroga per quanto riguarda gli obiettivi di emissioni.

L’incentivo è comunque quello di passare quanto prima alle energie rinnovabili ma sarà possibile prorogare l’attività delle centrali nucleari

Emergenza in Ungheria, no export di gas dal 1 agosto

Le autorità ungheresi hanno annunciato l’introduzione dello «stato di emergenza nel settore energetico» per la crisi del gas e adottato una serie di misure restrittive, come riferito dal capo di gabinetto del premier Viktor Orban, Gergely Gulyas.
Come parte del piano d’azione previsto in queste condizioni, l’Ungheria vieterà le esportazioni di vettori energetici «nella maggior parte dei casi» dal 1 agosto e «cercherà anche di acquistare ulteriore gas naturale sul mercato per ricostituire le scorte». Le misure, che includono anche un piano per aumentare la produzione domestica di gas a 2 miliardi di metri cubi da 1,5 miliardi, «entreranno in vigore da agosto per garantire la fornitura continua di energia in inverno», ha spiegato Gulyas, secondo il quale «è molto probabile che non ci sarà abbastanza gas in Europa nella stagione autunnale e invernale».

 

13 Luglio 2022
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