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12:39 am, 12 Luglio 22 calendario

Dal super telescopio Webb un universo profondo mai visto prima

Di: Redazione Metronews
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“Un giorno storico”: così il presidente americano Joe Biden ha svelato la prima immagine catturata dal telescopio spaziale James Webb, il più potente mai inviato in orbita.

«Queste immagini ricordano al mondo che l’America può fare grandi cose», ha sottolineato il presidente americano. «La parola che ci definisce è possibilità», ha aggiunto il capo della Casa Bianca.

La prima foto di Webb

L’attesa per Webb e “gli alieni” nella foto

Nell’attesa il web si è scatenato preannunciando addirittura che potrebbero esserci alieni nella foto, «un alieno vestito con una camicia hawaiana in piedi su un altro pianeta con un cartello che dice Ciao, Terra».

L’immagine, nota come Webb’s First Deep Field, è la vista a infrarossi dell’universo più profonda e con la più alta risoluzione mai catturata finora. Galassie lontane, nebulose luminose e un gigantesco pianeta gassoso lontano sono tra i primi obiettivi del telescopio, ha reso noto l’agenzia spaziale statunitense. La Nasa e i suoi partner, l’Agenzia spaziale europea e l’Agenzia spaziale canadese, pubblicheranno poi altre immagini a colori dal telescopio Webb.

Le prime galassie formate tra 100 e 300 milioni di anni dopo il Big Bang

«Con il Telescopio spaziale James Webb possiamo sperare di vedere le prime galassie formate tra 100 e 300 milioni di anni dopo il Big Bang», diceAdriano Fontana, ricercatore dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). «I dati presentati dal presidente Biden – premette – sono la dimostrazione che è valsa la pena di aspettare tutti questi anni. Le capacità di James Webb sono molte volte superiori a quelle che qualsiasi telescopio da terra può ottenere oggi o nel prossimo futuro. La sua specialità è vedere nell’infrarosso, cioè alle lunghezze d’onda che ci permettono di osservare le galassie più lontane dell’universo, oppure nel cuore delle nebulose in cui nascono nuovi pianeti e le nuove stelle. Zone dell’universo che neanche l’Hubble Space Telescope o i telescopi da terra possono osservare».

James Webb è «con ogni probabilità il satellite astronomico più complesso che sia mai stato lanciato nello spazio. Oltre allo specchio, composto da segmenti perfettamente allineati tra di loro, è dotato di 4 strumenti straordinariamente sofisticati, ognuno dei quali ha molte configurazioni e modalità operative. Un’altra cosa straordinaria, dimostrata dai dati rilasciati, è che questi strumenti stanno funzionando perfettamente, meglio di quanto si aspettassero i progettisti. Che un oggetto così complesso sia stato lanciato nello spazio e funzioni perfettamente a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, e alla temperatura di soli 40 gradi dallo zero assoluto, è davvero uno straordinario risultato tecnologico».

Scientificamente, aggiunge Fontana, «i dati aprono una nuova finestra su un’epoca della storia dell’universo che non è ancora stata esplorata. Grazie alla potenza di James Webb, siamo in grado di osservare galassie la cui luce ha viaggiato per quasi tutta l’età dell’Universo prima di giungere a noi. In questo modo, possiamo vedere l’universo come era poco tempo dopo il Big Bang, quando le sue prime stelle si formavano nelle galassie che si affacciavano sull’universo giovane. L’aver puntato il telescopio su un ammasso di galassie ci ha permesso di sfruttare l’effetto di amplificazione della luce – un effetto previsto dalla relatività generale di Einstein – per rendere visibili gli oggetti molto distanti che sono dietro l’ammasso stesso. Questi dati – e altri analoghi – ci permetteranno di studiare nel dettaglio come si sono formate le prime galassie, e anche di studiare il mistero della materia oscura che domina l’ambiente dell’ammasso».

Il telescopio Webb

La rivoluzione di Webb

Webb è duemila volte più sensibile dei telescopi usati finora. Più volte nel corso dell’evento è stato ricordato Hubble, il telescopio ancora in uso, ma che ha deluso la comunità scientifica per la scarsa qualità delle immagini. Il livello di dettaglio è incredibile sia per gli esperti che per i non addetti ai lavori. Webb in questo senso annuncia una rivoluzione e uno strumento di ricerca mai visto per gli scienziati.

Webb è un telescopio orbitante composto da 18 segmenti esagonali, ampio 6,5 metri, studiato dagli scienziati di tutto il mondo. La comunità scientifica ha accolto questo primo pacchetto di immagini, anticipato dal Presidente Usa Biden ieri sera con il lancio in rete della prima foto, con entusiasmo e emozione perchè tutti concordi non si era mai arrivati così lontano nell’osservazione dello spazio, delle stelle e delle galassie.

12 Luglio 2022
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