Torino
6:06 pm, 5 Luglio 22 calendario
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Si sposa in «fin di vita» e poi arriva un cuore nuovo

Di: Redazione Metronews
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Era il suo ultimo desiderio: sposare la compagna 42enne prima che il suo cuore si fermasse definitivamente. Così un 47enne – in fin di vita dopo un infarto – alcuni giorni fa ha celebrato le sue nozze in un letto della terapia intensiva della cardiochirurgia dell’ospedale Molinette di Torino. E, proprio durante la cerimonia, intubato e con un bouquet della sposa fatto con alcuni tappini delle provette per il sangue, è arrivata la disponibilità di un cuore per il trapianto, che è stato eseguito la notte stessa.

Il 42enne era stato ricoverato a giugno dopo un infarto massivo del ventricolo sinistro e subito le sue condizioni sono peggiorate, tanto che era stato inserito in lista per un trapianto. L’uomo, papà da pochi mesi, temendo il peggio, ha allora chiesto di potersi sposare con la propria compagna in ospedale. Il matrimonio, definito «in fine vita», è stato celebrato dall’ufficiale di stato civile del Comune di Torino nel pomeriggio, con palloncini e cuori rossi illuminati dalla luce del diafanoscopio (schermo luminoso per osservare le radiografie). Niente fiori, ma in fondo al letto le fotografie della piccola figlia di due mesi. Poche ore dopo, il dono di nozze inatteso: la segnalazione da parte del Centro nazionale trapianti di un donatore compatibile, a Napoli. Con un volo speciale il cuore è stato prelevato e arrivato a Torino dopo 12 ore dal matrimonio.

«Quando siamo arrivati qua a TORINO mio marito era in situazioni veramente critiche. A un certo punto è stato messo in lista d’attesa per il trapianto e abbiamo chiesto di sposarci in reparto, visto che le nostre nozze erano fissate per settembre e non sapevamo se saremo arrivati a quel giorno. E grazie ai medici, alla direzione sanitaria e al Comune di Torino siamo riusciti», racconta la sposa. «Un miracolo – dice lei stessa – è capitato nella notte dopo le nozze: abbiamo ricevuto un bellissimo dono, che è stato un cuore nuovo per mio marito. Adesso aspettiamo solo che torni a casa, perché abbiamo una bimba piccola, che ha quasi tre mesi. È stato tutto improvviso, però ci ha dato nuova speranza, perché eravamo proprio nel buio più totale e questo dono ci ha riempito di gioia».

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5 Luglio 2022
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