Teatro
7:00 pm, 5 Luglio 22 calendario

Il genio di Peter Brook tra le albe del Segesta Teatro Festival

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Le “Dionisiache” di Segesta, oggi sotto il nome di Segesta Teatro Festival, prenderanno il via il 2 agosto per concludersi oltre un mese dopo, il 4 settembre, animando tutti i cinque comuni compresi nel Parco archeologico: Calatafimi, Poggioreale, Contessa Entellina, Custonaci e Salemi. L’edizione 2022 è dedicata a Peter Brook, il gigante del Teatro, scomparso sabato scorso. Per ricordarlo al Segesta Teatro Festival arriverà Mamadou Dioume, artista internazionale e già attore e collaboratore di Brook che porterà in scena Edipo a Colono.

Al Segesta arriva Salvatore Sciarrino

Un’altra presenza significativa sarà quella di Salvatore Sciarrino, che si tratterrà cinque giorni e parteciperà ad incontri con gli allievi dei Conservatori di Palermo e Trapani. Il compositore musicale palermitano proporrà il suo Infinito nero e terrà anche una masterclass intrattenendosi poi con il pubblico.

La forza della tradizione si innesta sul contemporaneo

«Abbiamo colto nel segno da quanto leggo nel calendario – prosegue l’assessore Samonà -. Spero che nei prossimi anni sia tenuta la barra dritta nel segno della qualità per dare così prova di una Sicilia che vuole scommettere su se stessa anche a Segesta, un luogo universale dove dobbiamo fare in modo che si continui a parlare una lingua universale, senza tempo. E un Festival come questo ci aiuta a rafforzare il filo rosso che ci lega alla nostra tradizione».

Di forza della tradizione ha parlato anche Luigi Biondo, ex direttore del Museo Riso di Palermo subentrato alla direttrice del Parco, Rossella Giglio: «Penso che subito dopo il Festival dovremo arrivare a immaginare una scuola che tramandi questa estrema capacità artigianale acquisita a Segesta nel realizzare scene e costumi, nel sapere fare teatro. Che è vita, da trascorrere appunto dentro il teatro, anche tutto il giorno, e sentire il forte odore dell’origano»

Il Segesta Teatro Festival è un’idea di teatro diffuso

E’ un’idea di teatro diffuso promossa dalla direttrice Giglio e mantenuta da Biondo: «Funziona – ha detto – se non si resta chiusi come in un recinto ma si voglia creare una grande stanza che abbia per tetto il cielo azzurro e stellato e per pavimento il territorio occupato. Solo così un’iniziativa come il Festival può diventare occasione di sviluppo sociale, culturale e perché no. anche economico».

Il riferimento al cielo stellato non è casuale. Biondo ha caldeggiato anche il mantenimento delle cosiddette “albe”, ormai punto di forte attrazione del teatro antico di Segesta, dove con il levare del sole è diventato appuntamento tradizionale ritrovarsi ad assistere ad appositi spettacoli teatrali.

Confermate le splendide “albe” al Segesta

Il direttore artistico Claudio Collovà, alla guida del Festival per altri due anni, ha confermato le “albe” immaginandole come momento iniziale di giornate da trascorrere nel Parco alla maniera degli antichi spettatori sicelioti che a teatro trascorrevano intere giornate. «Non un mordi e fuggi – ha detto Collovà – ma l’occasione di dimorare a lungo in quel meraviglioso luogo dell’anima tenendosi a contatto con la natura. Ci saranno perciò tanti spettacoli ma anche momenti in cui gli spettatori potranno incontrare nei punti di ristoro gli artisti, confrontarsi con loro e intanto consumare a chilometro zero i prodotti tipici locali. Danza, musica e poesia, le arti che gli antichi greci ci hanno tramandato come fondamentali di ogni atto performativo saranno anche i momenti in cui si articolerà il calendario che abbiamo pensato: un calendario molto impegnativo per noi organizzatori, perché prevede anche due spettacoli al giorno, ma tale anche per gli spettatori che saranno chiamati a coniugare alba e tramonto come anche tradizione e innovazione».

La programmazione 2022

Sono tre gli elementi principali che danno forma alla programmazione 2022 del Segesta Teatro Festival (https://www.dionisiache.it/): la predilezione dei linguaggi innovativi che rendono vivi e attuali i testi classici, uno sguardo panoramico che da Oriente volge verso Ovest e il recupero del sacro in chiave contemporanea. Il sacro come via necessaria a trascendere la realtà, a «superare la contingenza e la precarietà» attraverso «spettacoli che abbracciano temi eterni» e raccontano la «stratificazione del Mito», come afferma il direttore artistico Claudio Collovà, mentre Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana commenta: «Vedere “altro” e andare “oltre” attraverso un percorso fatto di emozioni, riflessioni e visioni del reale che, abbandonato il disincanto, magicamente si trova a poggiare su di un tempo immutato e immutabile, privo di orologi scandenti la quotidianità».

Gli spettacoli al Segesta

Saranno ben 26 gli spettacoli di cui 7 prime nazionali che si alterneranno sul palco del Segesta Teatro Festival. Da Virgilio Sieni a Salvatore Sciarrino, da Roberto Latini a Mimmo Cuticchio, dalla Compagnia Zappalà Danza a Mamadou Dioume, da Anna Bonaiuto a Giorgina Pi, passando per i Dervisci Rotanti di Damasco e i Cuncordu e Tenore di Orosei, Massimo Cacciari e Umberto Galimberti.

 

 

5 Luglio 2022
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