Musica
12:10 pm, 5 Luglio 22 calendario

Il Beach Tour di Jovanotti sotto accusa: “Altro che green”

Di: Patrizia Pertuso
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MUSICA Nuovo Beach Tour, nuove accuse per Jovanotti. Già nel 2019 il progetto di Lorenzo Cherubini era stato accompagnato passo passo dalle polemiche con gli ambientalisti che contestavano l’eccessivo impatto ambientale dei Beach Party. Poi, ci fu la pandemia che bloccò tutto. Pure le polemiche. Ora che la musica e ritornata alla sua dimensione live, son tornate pure le critiche.

Lo striscione contro il Beach Party a Marina di Ravenna

Dopo le prime due date del Jova Beach Party a Lignano Sabbiadoro (nelle quali per ogni sera si è arrivati a ben 36 mila presenze), a Marina di Ravenna, dove l’8 e il 9 luglio approderà la “carovana” di Jovanotti, è apparso uno striscione: “65 metri di tamerici abbattuti per Jovanotti, in periodo vietato (per nidificazione, ndr). Sindaco, l’ha autorizzato lei? Wwf, Fiab, ambientalisti dove siete?”. Immediatamente la foto è sbarcata sui social con tanto di accuse al fulmicotone e difese totalizzanti al seguito. Hastag: Jovanotti. Che, ovviamente, arriva subito subito in cima alle tendenze Twitter.

I “detrattori” del Beach Party

I “detrattori” del Jova Beach Party sono inarrestabili. Tanto che, oltre a ribadire che questi progetti tutto sono fuorché green, accusano anche lo stesso Jova di bloccare sui social i commenti negativi ai suoi post. Insomma, si scatena una bagarre. “Talmente ‘green’ che a Marina di Ravenna più di 65 metri lineari di piante di tamerici, alte oltre quattro metri, sono stati rasi al suolo per l’evento di Jovanotti. Talmente ‘green’ che il partner food è un allevamento intensivo: Fileni”, cinguetta un utente su Twitter. Gli fa eco tal Visconte Rampante che scrive sempre su Twitter: “Jovanotti è inutile che te magni le pappette bio estirpate dalle rocce dell’Himalaya prodotte dal monaco buddista che ha vissuto nel pozzo di Batman per 30 anni se poi mi fai una ca**o di ammucchiata sulle spiagge alla faccia della sostenibilità ambientale”.

E poi c’è anche chi va giù più pesante, colpendo la sua musica: “Fateci caso: Lorenzo Jova gode della stessa buona stampa di Matteo Renzi. Entrambi combinano disastri, sono sopravvalutati, finti come pochi e permalosi come i macachi, eppure i media italiani li adorano come se avessero un qualche talento”. Effettivamente, stavolta mancava un “è-tutta-colpa-dei-giornalisti”.

I fan in difesa di Jovanotti e del Beach Party

I fan di Jovanotti, dal canto loro, lo difendono a spada tratta sommergendo (quasi letteralmente) quei commenti negativi e sottolineano il clima positivo e rispettoso dell’ambiente delle proposte delle attività di Jova. “Vi lamentate del Jova Beach Party per non si sa bene quale motivo, poi lasciate la m**a ai concerti ‘normali’, per strada, nelle spiagge pubbliche, nelle discoteche, ecc. Ma ovviamente bisogna prendersela con il fenomeno di turno altrimenti non si è abbastanza fighi”, twitta Silvia.

Il progetto ambientale Ri-Party-Amo di Jovanotti e WWF

Ad onor del vero va detto che Jovanotti, ben prima di partire con il Beach Party, aveva annunciato in collaborazione con Intesa Sanpaolo e WWF Italia il progetto ambientale Ri-Party-Amo che si propone di agire su tre aree di sviluppo: Puliamo l’Italia per pulire 20 milioni di metri quadri di spiagge, laghi, fiumi e fondali; Ricostruiamo la natura per realizzare 6 macro azioni di ripristino degli habitat; Formiamo i giovani con un piano formativo per più di 250 mila studenti, 8 workshop universitari, borse di studio e programmi didattici per la scuola.

A questo punto, non resta che aspettare che si palesi lui, Jovanotti, che sicuramente vorrà dire la sua. Sui social, certamente.

PATRIZIA PERTUSO

5 Luglio 2022
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