Torino
4:25 pm, 4 Luglio 22 calendario
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Coppie omogenitoriali, Lo Russo dice no

Di: Redazione Metronews
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Dibattito a distanza, sull’asse Milano-Torino in tema di registrazione all’anagrafe di entrambi i genitori dei figli delle coppie omogenitoriali. «Stiamo analizzando il quadro giuridico, che è in continua evoluzione rispetto anche alle diverse sentenze dei tribunali. Ovviamente ci muoveremo nel solco della legalità e dei diritti, che devono essere sempre garantiti. Questo pur ribadendo che la questione a livello nazionale non possa essere gestita con questa differenziazione e geometria: serve una legge, soprattutto a garanzia dei bambini», ha detto oggi il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, a margine di un convegno sulla tutela della privacy. A risollevare il tema, era stato il sindaco di Milano, Beppe Sala, che durante il Pride di sabato scorso aveva annunciato di voler attivare la registrazione. La stessa che a Torino era stata sospesa per ordine del tribunale.

Immediata era stata la risposta dell’ex sindaca, Chiara Appendino, che sui social aveva postato:  «Grazie, sindaco Sala. Sono felice che Milano abbia riacceso, per prima, la luce dove era calato il buio, riconoscendo nuovamente all’anagrafe i figli e le  figlie delle coppie omogenitoriali. Spero che anche Torino possa rimettersi immediatamente sulla strada dei diritti».

«Il quadro giuridico – ha sottolineato Lo Russo – oggi è talmente incerto che lascia questi bambini in un limbo, ed è oggettivamente intollerabile. Io non so cosa facesse Milano prima e non bisogna confondere le registrazioni con le trascrizioni degli atti fatti all’estero. Questi ultimi a Torino continuano a essere iscritti all’anagrafe». «Io credo – ha aggiunto – che questa questione si affronti con pragmatismo, dando un chiaro segnale politico, ma non sono i sindaci a doverla affrontare. In questo Paese c’è una Costituzione, e c’è un Parlamento che deve legiferare. Credo non sia corretto che un bambino che nasce in un contesto, abbia meno diritti di quello che nasce in un altro, con un tribunale che emette sentenze in un modo, e spostandosi di provincia in un altro. Questo è oggettivamente intollerabile in una democrazia occidentale come quella italiana», ha concluso Lo Russo.

4 Luglio 2022
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