Ius scholae
6:15 pm, 29 Giugno 22 calendario

In aula Ius scholae per la cittadinanza e cannabis, è bagarre

Di: Redazione Metronews
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Arrivano in Aula alla Camera le proposte di legge  sullo ius scholae e sulla cannabis. La prima mira a modificare l’attuale normativa sull’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di un cittadino straniero. Dopo vari tentativi nel corso degli ultimi anni, tutti rimasti lettera morta, l’Assemblea di Montecitorio si appresta ad esaminare il testo che introduce lo ius scholae, ovvero la possibilità di richiedere la cittadinanza per un minore straniero dopo il compimento di almeno un ciclo scolastico di 5 anni. Ma sui due provvedimenti la Lega ha parlato di forzatura e ha messo sul tavolo la propria permanenza al Governo.

Cittadinanza dopo 5 anni di scuola

L’iter del provvedimento è stato lungo e non privo di ostacoli: contro la proposta di legge – sostenuta da centrosinistra e M5s – si sono schierati sin dall’inizio Lega e Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia inizialmente ha votato a favore in occasione dell’adozione del testo base, per poi votare contro quando la commissione Affari costituzionali ha licenziato il provvedimento per l’Aula. E la battaglia del centrodestra si è spostata oggi in aula. Durante l’esame in commissione sono state apportate alcune modifiche al testo base, con l’approvazione di quattro emendamenti: tra le novità più importanti, l’aggiunta della necessaria conclusione «positiva» dei 5 anni di scuole elementari, la possibilità che siano considerati anche i percorsi di formazione professionale per la richiesta della cittadinanza, l’eliminazione del requisito della richiesta presentata da entrambi i genitori (è sufficiente che la domanda sia inoltrata da uno solo dei genitori) e, infine, l’eliminzione dal testo del requisito della residenza in Italia «ininterrotta».

Ius scholae prima della maggiore età

Questi i capisaldi della proposta di legge: la cittadinanza italiana può essere acquisita dal minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età. Il minore deve risiedere legalmente in Italia e deve aver frequentato regolarmente, nel territorio nazionale, per almeno cinque anni, uno o più cicli scolastici presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale idonei al conseguimento di una qualifica professionale. Nel caso in cui la frequenza riguardi la scuola primaria, è altresì necessaria la conclusione positiva del corso. Il requisito della minore età si considera riferito al momento della presentazione dell’istanza o della richiesta da parte di uno dei genitori o di chi esercita la responsabilità genitoriale. La cittadinanza si acquista a seguito di una dichiarazione di volontà in tal senso espressa, entro il compimento della maggiore età dell’interessato, da un genitore legalmente residente in Italia o da chi esercita la responsabilità genitoriale, all’ufficiale dello stato civile del comune di residenza del minore. Entro due anni dal raggiungimento della maggiore età, l’interessato può rinunciare alla cittadinanza italiana se in possesso di altra cittadinanza. Qualora non sia stata espressa la dichiarazione di volontà, l’interessato acquista la cittadinanza se ne fa richiesta all’ufficiale dello stato civile entro due anni dal raggiungimento della maggiore età.

Cannabis per uso personale

Ad alzare i toni dello scontro politico anche il fatto che sia stata messa in discussione la proposta di legge che mira a modificare la disciplina sulla cannabis, sostenuto dal centrosinistra e da M5s, contro il provvedimento Lega, FdI e Forza Italia hanno invece innalzato un muro. Tra le novità previste dal testo, la legalizzazione della coltivazione e detenzione, da parte di maggiorenni e per uso personale, di massimo quattro piante femmine di cannabis. Inoltre, si prevede la promozione, all’inizio di ogni anno scolastico, nelle scuole di primo e secondo grado, di una giornata nazionale sui danni derivanti da alcolismo, tabagismo e uso delle sostanze stupefacenti e psicotrope.  E’ considerato illecito amministrativo l’abbandono, in un luogo pubblico o aperto al pubblico ovvero in un luogo privato di comune o altrui uso, di siringhe o di altri strumenti pericolosi utilizzati per l’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, tale da mettere a rischio l’incolumità altrui.

L’ira di Fdi e Lega

«Abbiamo fatto presente in capigruppo che portare alla discussione la liberalizzazione delle droghe leggere e lo ius soli mascherato» era inaccettabile perchè per noi «sarebbe difficile spiegare ai cittadini che ci occupiano di questo invece che dei rincari dei carburanti. La risposta da parte della sinistra è stata arrogante, noi abbiamo i numeri -Così il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari- A fronte di questo atteggiamento abbiamo aperto una riflessione politica nella Lega, perchè così non si può andare avanti». «Fratelli d’Italia ha chiesto di cancellare dal calendario dei lavori della Camera la discussione delle proposte di legge sulla cittadinanza facile agli immigrati e sulla liberalizzazione della droga. Due provvedimenti ideologici e fuori dal mondo, portati avanti da una sinistra Pd-Cinquestelle ormai lontana anni luce dal mondo reale e dai problemi concreti dei cittadini. La volontà della maggioranza Draghi di impegnare il Parlamento su questi temi è un’offesa agli italiani alle prese con una crisi economica senza precedenti, alle imprese in ginocchio e alle famiglie strette nella morsa del caro vita». Lo scrive su facebook la presidente di FdI Giorgia Meloni. Una visione condivisa dalla Lega. Una visione opposta a quella di Pd e M5s. «Moltissimi ragazzi aspettano una legge di civiltà che riconosca il loro diritto alla cittadinanza dopo aver completato un ciclo di studi. Il Parlamento deve dare una risposta a una richiesta ampiamente diffusa nella società che, anche in questo caso, è più avanti del legislatore». Così su Twitter la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.

29 Giugno 2022
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