L’europarlamentare di FdI Fidanza indagato per corruzione

Carlo Fidanza, l’europarlamentare di Fratelli d’Italia che si era autosospeso dopo l’inchiesta Lobby nera, scaturita da un reportage di Fanpage, e Giovanni Acri, ex consigliere comunale di Brescia sono indagati dalla procura di Milano per corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. Secondo l’accusa, l’esponente bresciano del partito guidato da Giorgia Meloni si sarebbe dimesso dalla carica di consigliere comunale, pressato da Fidanza che voleva metterci un suo uomo, il subentrante Giangiacomo Calovini, primo dei non eletti ,  «ricevendo in cambio l’utilità rappresentata dall’assunzione del proprio figlio quale assistente parlamentare» proprio di Fidanza.  Il 25 giugno 2021 Acri si dimette per motivi personali, ma già a inizio ottobre c’è chi scrive di un esposto anonimo in cui si sollevano dubbi sull’assunzione del figlio dell’unico eletto di Fratelli d’Italia in Consiglio. Gli autori dell’esposto invitano i magistrati a indagare sulle cause delle dimissioni di Acri.

«Sono sereno»

«Ho appreso con sorpresa di questa indagine, che pare riprendere i contenuti di un esposto anonimo depositato alla Procura di Brescia nell’ottobre 2021, pochi giorni dopo la trasmissione di un’inchiesta giornalistica di Fanpage. Evidentemente, facendo politica, non si può essere simpatici a tutti e probabilmente qualcuno ha tentato di colpirmi in un momento di difficoltà, nascondendosi dietro l’anonimato. Tengo solo a dire che sono più che sereno, non ho commesso alcun atto illecito e sono certo che le indagini lo dimostreranno». Così in una nota Fidanza.

Fidanza già indagato per la lobby nera