“Il giallo di Marina”, un giallo di Fabrizio Rizzi e Luciano Garofano

Si chiama “Il giallo di Marina” (Infinito edizioni, 176 pagine, 15 euro) ed è l’ultimo romanzo del giornalista Fabrizio Rizzi e di Luciano Garofano, già generale dell’Arma dei carabinieri ed ex capo del Ris di Parma. Una storia costruita nel più classico stile crime, con la verità nascosta dentro un dedalo di indizi e verità apparenti congegnate in maniera sottile: tanto che alla fine solo la protagonista riuscirà a trovare il bandolo della matassa. La protagonista è Elisa Monari, una caparbia biologa del Ris che, con l’aiuto dell’avvocato di un uomo ingiustamente condannato, sarà capace di sfidare le “verità ufficiali” e di trovare la verità lì dove nessuno era andato a cercarla. Ribaltando una sentenza.

Il giallo di Marina e la lente di moderni Sherlock Holmes

Lo stile è quello proprio di Fabrizio Rizzi: netto, preciso, pulito.  E sulla pagine fitte, indizio dopo indizio, sembra cadere nel frattempo la lente indagatrice di uno Sherlock Holmes dei nostri giorni – il generale Garofano – coadiuvato nella costruzione di questo intrigo da un grande architetto di storie, Fabrizio Rizzi. Nessuno scampo, dunque, per l’assassino. Ma nessuno scampo anche per il lettore, che finisce inghiottito in questo groviglio di indizi e ferri del mestiere (come la formula teorizzata da Victor Balthazard, il walk throught, i match tra dna) che poi si rivela essere uno scivolo inesorabile verso la verità.

«Gli eventi sono corredati da indagini sofisticate e intuizioni capaci di far impallidire i giallisti d’oltreoceano» ha scritto Marco Buticchi, un altro riconosciuto maestro di trame. «Certo -prosegue Buticchi – dirà il lettore, la “stesura perfetta” è frutto della sommatoria tra le capacità degli autori: una delle penne giornalistiche più apprezzate dei nostri tempi – Fabrizio Rizzi – e l’acume di chi ha contribuito a fare del R.i.s. dei Carabinieri un reparto d’eccellenza internazionale – il generale Luciano Garofano. Ma il valore de “Il giallo di Marina”, non si ferma qui. Molteplici sono le chiavi di lettura e tutte entusiasmanti. Come ho già detto, si tratta di uno scritto poliziesco che scorre piacevolmente, facendo sobbalzare il lettore per i molteplici colpi di scena. È anche un documento di storia profonda e terribile, ricostruita con la precisione dello storico e il dovere di ricerca della verità dell’inquirente».

Con questo romanzo Rizzi e Garofano tornano sul luogo del delitto: nel 2004 infatti avevano già scritto a quattro mani “Delitti imperfetti”.

Gli autori

Fabrizio Rizzi attualmente scrive per il Quotidiano del Sud dopo aver lavorato per Libertà, lo European di Londra ed Il Messaggero, per il quale ha seguito come inviato speciale i più importanti avvenimenti di cronaca e politica degli ultimi decenni, a iniziare dalla giudiziaria, oltre a essere stato inviato su vari fronti di guerra. È stato opinionista politico per Mediaset. È autore di una decina di libri, tra cui Vaticano e Ambrosiano (1987), I giudici di Milano (1993), Delitti imperfetti (con Luciano Garofano, 2004), La bacchetta di Toscanini (2013), I nuovi diseredati (2018). È autore del docufilm “Il Buio oltre il Risparmio” e coautore con Paolo Scarpa del docufilm “Tutte le domeniche ballavano“.

Luciano Garofano, biologo, già comandante dei Ris di Parma, Generale dei Carabinieri in congedo, docente universitario, consulente tecnico per l’Autorità giudiziaria e gli studi legali,
presidente dell’Accademia italiana di Scienze forensi, è Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana e Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana. Consulente di serie televisive (R.I.S.–
Delitti imperfetti) e di programmi tv (Quarto Grado, Rete4), ha pubblicato, tra gli altri, Uomini che uccidono le donne (2011), Assassini per caso (2010), Il processo imperfetto (2009). Con Infinito edizioni
ha pubblicato I labirinti del male (2014), La prepotenza invisibile (2018), La falsa giustizia (2019).