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11:57 am, 24 Giugno 22 calendario
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Terrorismo: fermati due presunti jihadisti

Di: Redazione Metronews
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Si preparavano a compiere un attentato con ordigni esplosivi in Italia in nome dell’organizzazione terroristica “Stato Islamico” (IS). Sono i due giovani incensurati di origine kosovare, un 22enne e sua moglie, una 20enne, fermati il 15 giugno scorso dai Carabinieri del Ros e dal Gruppo di Intervento Speciale (Gis), per ordine della Procura di Trento. Il gip del Tribunale di Rovereto, il 18 giugno, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti del solo uomo, con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico, mentre ha lasciato in libertà la donna, figlia di un imam considerato estremista, attivo in provincia di Siena. .

I due sono stati indagati per associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, arruolamento ed addestramento con finalità di terrorismo anche internazionale. Dalle indagini è emerso che i due giovani, nati in Italia da famiglie di origini kosovare, inseriti nel contesto sociale, di lavoro e di studio, si sarebbero radicalizzati attraverso la propaganda sul web. Dopo aver commesso l’attentato, i due si sarebbero dovuti recare in Nigeria per unirsi all’organizzazione terroristica. Nel corso dell’operazione, sono state eseguite alcune perquisizioni che hanno consentito di sequestrare materiale informatico e prodotti chimici, utili per la fabbricazione di ordigni esplosivi. In particolare, sono stati rinvenuti 400 grammi di Tatp, (perossido di acetone), una miscela che – ha spiegato il comandante del Ros, Pasquale Angelosanto – è paragonabile alla pericolosità di circa 280-300 grammi di tritolo.

«Voleva costruire un ordigno da utilizzare in Trentino. Parliamo di una persona in possesso di diploma di perito chimico. Le sostanze chimiche sequestrate, analizzate dai carabinieri dei Ris, hanno evidenziato un potenziale esplosivo micidiale. In fase di interrogatorio, ha parzialmente ammesso le proprie responsabilità», ha spiegato Sandro Raimondi, procuratore di Trento.

Un “nuovo” terrorismo

«È la prima volta che in Italia ci troviamo di fronte ad un radicalizzato in proprio, auto addestratosi sul web, su canali di produzione di materiale operativo dello Stato Islamico, che accantona precursori (sostanze chimiche, ndr) per compiere un attentato. Si tratta di indicazioni che provengono da infusori del pensiero dello Stato islamico che su alcuni video in lingua inglese, francese e araba, parlano di ricette per torte, che sono in sostanza indicazioni su come confezionare un ordigno. Quindi si parla di preparazione militare, con l’indagato che si procura vestiario militare, si fa crescere la barba come gli islamisti kosovari e si prepara ad affrontare questa attività che si doveva concludere con un attentato». Cosi’ il generale del Ros Pasquale Angelosanto. Il generale ha inoltre ricordato che l’attentato commesso nel 2009 alla caserma Santa Barbara di Milano, con due feriti tra cui l’attentatore, un libico di 34 anni, era stato fatto con la stessa sostanza: «È la seconda volta che troviamo il Tatp in Italia, la prima in questa quantità. Anche negli attentati in Francia, Belgio e Spagna erano stati utilizzati 4 o 5 chili di questa sostanza che è altamente esplodente e pericolosa», ha aggiunto il comandante del Ros dei carabinieri.

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24 Giugno 2022
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