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5:14 pm, 24 Giugno 22 calendario

La Corte Suprema cancella il diritto all’aborto

Di: Redazione Metronews
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La Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato la tutela costituzionale del diritto all’aborto, in vigore dal 1973, una decisione storica che consentirà a ciascuno Stato di decidere se mantenerla o proibirlo.

La Corte Suprema e l’aborto

La Corte, di stampo molto conservatore dopo le tre nomine dell’ex presidente Donald Trump, ha posto così fine a una situazione che, per quasi mezzo secolo, ha garantito il diritto alle donne americane all’aborto, ma che non era mai stata accettata dalla destra religiosa.

La decisione revoca sia la sentenza nota come Roe vs. Wade, adottata 49 anni fa, che tutelava il diritto all’aborto in tutto il Paese, sia un’altra risoluzione del 1992, «Planned Parenthood versus Casey», che riaffermava la protezione costituzionale, ma consentiva agli Stati di stabilire le norme sul processo.

La decisione non rende illegale l’interruzione della gravidanza, ma riporta gli Stati Uniti alla situazione che prevaleva prima della sentenza «Roe v. Wade» del 1973, quando ogni Stato era libero di autorizzarli o meno.

Probabili cancellazioni negli Stati conservatori

E in un Paese fortemente polarizzato, è probabile che metà degli Stati, soprattutto nel Sud e nel Centro più conservatori e religiosi, possa vietarli a breve.
«La Costituzione non fa alcun riferimento all’aborto e nessuno dei suoi articoli protegge implicitamente questo diritto», ha scritto il giudice Samuel Alito, a nome della maggioranza. «E’ ora di rispettare la Costituzione e restituire la questione dell’aborto ai rappresentanti eletti dei cittadini», aggiunge la sentenza scritta dal giudice Samuel Alito (frase che era inclusa anche nella bozza, trapelata sui media a maggio, bozza peraltro molto simile alla sentenza pubblicata oggi).

La cancellazione della sentenza è stata sostenuta da 5 giudici conservatori, tra cui i 3 nominati dall’ex presidente Donald Trump. Il presidente della Corte Suprema, John Roberts, non si è unito alla maggioranza, facendo presente di non volere il ribaltamento della sentenza Roe v. Wade ma di sostenere la legislazione del Mississippi che vieta gli aborti dopo 15 settimane.

Coloro che hanno votato a favore insistono sul fatto di non considerare l’aborto un diritto costituzionale, nè sostenuto dalla «storia o tradizione» americana. Inoltre che Roe vs Wade fosse «scorretta» e «collidesse» con la Costituzione stessa; e aggiungono che l’altra sentenza che ha ratificato il diritto all’aborto, «Planned Parenthood versus Casey», nel 1992, ha «perpetuato» quegli errori.
I tre giudici progressisti della Suprema Corte hanno votato, come previsto, contro questa decisione. «Con dispiacere per questa corte, ma soprattutto per i milioni di donne americane che oggi hanno perso un diritto costituzionale fondamentale, noi dissentiamo», hanno sottolineato Stephen Breyer, Sonia Sotomayor ed Elena Kagan nel parere opposto che hanno firmato congiuntamente.

Obama

«La Corte Suprema non solo ha annullato quasi 50 anni di precedenti, ma ha relegato la decisione più intensamente personale che qualcuno può prendere ai capricci di politici e ideologi: (sono state) attaccate le libertà fondamentali di milioni di americani”: così l’ex presidente Usa, Barack Obama, su Twitter, nella prima reazione alla sentenza della Corte suprema statunitense che ha cancellato il diritto costituzionale all’aborto.

Primo a cancellare aborto sarà il Missouri

“Questo è un giorno monumentale per la sacralità della vita”. E’ quanto ha scritto su Twitter l’attorney generale del Missouri, Eric Schmitt, annunciando che “a seguito della decisione della Corte Suprema di annullare Roe vs Wade, il Missouri è il primo a mettere fine all’aborto”.
“Oggi è un giorno storico, ma noi ricordiamo i 60 milioni di vite innocenti perse – ha aggiunto Schmitt che ha postato la foto mentre firma la misura – c’è stato molto lavoro dietro le quinte per raggiungere questa incredibile vittoria”.

24 Giugno 2022
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