Biennale Teatro
3:00 pm, 23 Giugno 22 calendario

Venezia, al via la Biennale Teatro diretta da ricci/forte

Di: Redazione Metronews
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FESTIVAL Da domani a domenica 3 luglio Venezia sarà palcoscenico del Festival Internazionale del Teatro. A dirigere la 50esima edizione della Biennale ci saranno Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte).

Il Festival punta sul termine tedesco Rot

Letteralmente Rot significa rosso, ma anche fiamma, sangue, passione. O, come dicono ricci/forte,  «l’anima immacolata, che riflette il nostro château intérieur; è il linguaggio del perdono e delle emozioni; è il colore ancestrale dell’Eros, che accelera i battiti cardiaci, che fa impennare la pressione arteriosa rendendo la frequenza respiratoria sostenuta. Rot è l’animale malato, agonizzante, che esplode di magnificenza nel suo opporsi a tutto ciò. Rot sei tu, il tuo corpo, ma te lo sei dimenticato».

Un corpo, quello di Rot, che ha necessità di strappare via la pelle per diventare strumento di auscultazione del mondo.

I “corpi” alla Biennale Teatro

Così, i corpi di Christiane Jatahy setacciano il pianeta alla ricerca di impronte gemelle, quelli di Caden Manson/Big Art Group ansimano spasmodicamente accumulando per sfamare il vuoto; gli arti di Milo Rau, percossi e in solitudine si contrappongono a quelli nostalgici di Deflorian/Tagliarini; i corpi alterati dei Peeping Tom si placano nel sogno delle strutture metamorfizzate di Olmo Missaglia; la ricostruzione identitaria di Samira Elagoz conversa con gli uomini inorganici di Belova/Iacobelli; ed è Yana Ross a sancire l’identità propria di una superficie epidermica che si oppone alla battaglia dei sessi, attraversando l’impudico ipertrofismo delle ghiandole olfattive di Antoine Neufmars che trovano scampo riflesso nell’ugola fragile di Aine E. Nakamura.
Corpi, brandelli, organi, esposti in blister ormai senza remore: trattamenti medici per sedare quella balìa che vuole l’essere umano squatter di se stesso, tornando proprietario di senso.

Festival al via con Christiane Jatahy e la sua Odissea

La Biennale Teatro (https://www.labiennale.org/it/teatro/2022) comincia con Christiane Jatahy, Leone d’oro alla carriera, che in prima italiana presenta il secondo capitolo della sua personalissima Odissea di Omero ai giorni nostri, The Lingering Now, in scena al Teatro alle Tese dell’Arsenale alle ore 19. Nello spettacolo Christiane Jatahy  affronta il tema epico del nostos (il ritorno) attraverso storie di viaggi difficili. Parlano i migranti, i rifugiati politici, gli uomini e le donne costretti a lasciare il loro paese alla ricerca di un futuro migliore. E lo fanno in prima persona. Linguaggio cinematografico e teatrale si integrano e, mentre sullo schermo è proiettato il film documentario che Jatahy gira visitando i campi profughi in Cisgiordania, Libano, Johannesburg, Grecia e Amazzonia, gli attori si mescolano al pubblico in sala.

Uno spettacolo che parla d’immigrazione attraverso gli occhi di chi ha vissuto sulla propria pelle questo trauma, The Lingering Now è un viaggio che insistentemente chiede: “Itaca è a dieci anni da qui, dieci minuti o dieci secondi, bloccati come siamo in questo presente infinito?”. Dopo il debutto in prima italiana di domani, The Lingering Now replica sabato 25 giugno.

Chi è Christiane Jatahy

Leone d’oro alla carriera del Festival, Christiane Jatahy è una regista, autrice, e film maker brasiliana. Artista associata dell’Odéon-Théâtre de l’Europe, Centquatre-Paris, Schauspielhaus Zürich, ArtsEmerson Boston e Piccolo Teatro di Milano, la Jatahy concentra dal 2003 la sua pratica teatrale sulle zone di confine tra discipline artistiche, realtà e finzione, attore e personaggio, teatro e cinema.

Jatahy e la Biennale

La Biennale Teatro ha portato in Italia i suoi maggiori successi: Julia, lo spettacolo tratto da La signorina Giulia di Strindberg realizzato nel 2012 e tutt’ora in tournée, E se elas fossem para Mossou? da Le tre sorelle di Cechov, con cui ha vinto numerosi premi (Premio Shell, Premio Questão de Crítica, Premio APTR-Associação dos Produtores de Teatro).

Late Hour Scratching Poetry comincia con Alda Merini

Late Hour Scratching Poetry inaugura l’appuntamento con le parole di Alda Merini, irregolare, amatissima icona della poesia contemporanea. Un viaggio attraverso le sue memorie – da L’altra verità. Diario di una diversa a La pazza della porta accanto – un flusso di pensieri tra pagine di diario, versi, lettere, annotazioni. A dar voce alla prosa lirica di Alda Merini la figura altrettanto anticonvenzionale di Asia Argento. L’appuntamento è sempre all’Arsenale, nei suoi spazi all’aperto, alle 21.30, primo appuntamento con le sonorità elettroniche di Demetrio Castellucci.

Info e programma completo su https://www.labiennale.org/it/teatro/2022/spettacoli-teatro

 

23 Giugno 2022
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