Droghe
12:15 pm, 23 Giugno 22 calendario

Droghe, mai così tanti sequestri di cocaina. Cresce lo spaccio online

Di: Redazione Metronews
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Droghe, mai nella storia così tanti sequestri di cocaina. Dopo le restrizioni imposte dalla pandemia, è ripartita a pieno regime la filiera del narcotraffico: in Italia i sequestri di sostanze stupefacenti sono complessivamente cresciuti del 54,04%, dalle 59,1 tonnellate del 2020 alle 91,1 tonnellate del 2021, il quarto più alto risultato degli ultimi venti anni, frutto soprattutto di un sensibile incremento dei sequestri di cocaina (+47,6%), di hashish (+113%) e di marijuana (+135%). È quanto emerge dalla Relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga presentata stamane al Viminale.

Cresce lo spaccio online

«Il network criminale – scrivono gli analisti – ha saputo adattare i propri assetti logistici e organizzativi alle nuove dinamiche economiche e sociali determinate dalla crisi: il 2021, infatti, ha fatto registrare una forte e crescente ripresa delle importazioni di stupefacente nei luoghi di stoccaggio e, soprattutto, verso i Paesi di destinazione finale».  In lieve calo, rispetto all’anno precedente, le operazioni antidroga (-6,53%) e le denunce (-4,70%). Inoltre  i ”narcotrafficanti, dimostrando immediata flessibilità, hanno sviluppato schemi operativi innovativi e nuovi modelli di business, sia nella gestione dei grandi traffici, sia nelle attività minute di spaccio, ricorrendo, da un lato, a catene di approvvigionamento globali per la prosecuzione dei propri traffici e, dall’altro, a modalità di cessione basate, sempre più, sull’utilizzo di Internet e delle piattaforme informatiche”.

Droghe, mai nella storia così tanti sequestri di cocaina

Dopo l’exploit del 2020, con 13,6 tonnellate, nel 2021 i sequestri di cocaina hanno toccato quota 20,07 tonnellate, record di sempre (+47,66%). E l’andamento dei primi mesi dell’anno in corso sembra confermare il trend. Il fatto che il 69,1% del totale siano sequestri frontalieri autorizza gli investigatori ad ipotizzare «l’eventualità di una nuova rotta mediterranea» e «uno scenario operativo che vede il nostro Paese come punto di snodo e di passaggio verso altri mercati di consumo», con l’affermarsi delle organizzazioni criminali balcaniche, ormai in grado di instaurare rapporti di stretta collaborazione sia con i cartelli dei produttori, sia con i gruppi più strutturati della criminalità autoctona. Del resto, dopo il rallentamento del lockdown, i narcos sudamericani stanno ‘smaltendò il surplus di prodotto stoccato durante le fasi più aggressive della pandemia ed è verosimile che questo fenomeno condizioni nel medio periodo le importazioni di coca verso i mercati di consumo europei.

Triplicati i sequestri della “droga dello stupro”  

Sono triplicati nel 2021, rispetto all’anno precedente, i sequestri di Gbl (90 litri) e quelli di Ghb (5 litri), i due potenti sedativi noti anche come “droga dello stupro”, spacciata spesso attraverso siti di vendita online. Sono state anche intercettate 32 nuove sostanze psicoattive, di cui cinque mai individuate prima in Italia, prodotte con l’obiettivo di eludere i controlli perché non ricomprese nelle tabelle internazionali: in America sono responsabili di decine di migliaia di decessi per overdose.

Cannabis,  lo stupefacente più sequestrato nel nostro Paese

Dopo la forte riduzione dei volumi di cannabis sequestrata nel biennio precedente (44,7 tonnellate nel 2019 e 29,6 tonnellate nel 2020), il livello dei sequestri è salito a quota 67,7 tonnellate, appena sotto la media (circa 77 tonnellate) dell’ultimo decennio. Il risultato del 2021 conferma che la cannabis resta lo stupefacente più sequestrato nel nostro Paese, rappresentando, da sola, nell’anno passato, oltre due terzi di tutta la droga sequestrata, a dimostrazione di un livello costantemente elevato della domanda. La flessione dei sequestri operati in frontiera, iniziata in maniera graduale dal 2018, e la distribuzione regionale dei quantitativi complessivamente sequestrati – 20,8 tonnellate di hashish e 46,8 tonnellate di marijuana – porta ad ipotizzare una rimodulazione dello scenario operativo: «accanto allo stupefacente proveniente dai tradizionali luoghi di importazione, assume consistenza, infatti, una produzione outdoor nazionale, soprattutto in Sardegna (+498% di marijuana rispetto all’anno precedente)».

23 Giugno 2022
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