12:59 pm, 18 Giugno 22 calendario

Bimba uccisa, la madre resta in carcere

Di: Redazione Metronews
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CATANIA Martina Patti resta in carcere. La mamma 23enne che martedì scorso ha ucciso con 11 coltellate la bimba, Elena di cinque anni, rimane richiusa nella casa circondariale di piazza Lanza a Catania. Lo ha deciso il giudice delle indagini preliminari Daniela Monaco Crea che ha convalidato il fermo disposto dalla procura etnea ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ipotizzando i reati di omicidio premeditato e pluriaggravato e occultamento del cadavere.

L’autopsia sul corpo della bimba

«Dalle anticipazioni del medico autoptico si può dire sin d’ora che i colpi sono stati inferti sulla bimba con un’arma compatibile con un coltello da cucina (non ancora trovato) e che sono più di undici». Lo dice il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, a proposito del caso della piccola Elena Del Pozzo, la bimba di Mascalucia uccisa dalla madre che ha confessato il delitto. Uno solo fendente, aggiunge il procuratore, è stato letale «perché ha reciso i vasi arteriosi dell’arteria succlavia, ma la morte non è stata immediata. Il decesso è intervenuto dopo più di un’ora dal pasto che la bimba aveva consumato a scuola intorno alle 13».

La bimba uccisa dalla madre a coltellate

La vicenda che ha sconvolto l’intero paese di Mascalucia (https://it.wikipedia.org/wiki/Mascalucia) risale a pochi giorni fa, quando il corpo senza vita della piccola è stato ritrovato in un fosso. Ad ucciderla, la madre, Martina Patti, 23 anni, che, secondo il suo difensore avrebbe ucciso in preda ad una “forza sovrumana” scaturita da problemi psicologico.

Le dichiarazioni del padre della piccola Elena

Il padre della piccola di nemmeno 5 anni, Alessandro Del Pozzo, tramite la sorella Vanessa, aveva fatto sapere che la madre avrebbe «studiato il delitto in ogni particolare» e che non si sarebbe «pentita di aver ucciso la bambina». Del Pozzo aveva anche spiegato che aveva ritenuto di parlare «reputando giusto farlo nei confronti di mia figlia». Quella figlia che, come dice il padre, sarebbe stata uccisa volontariamente: «Non è stato un raptus di pazzia, l’avvocato spreca fiato, non può cambiare la realtà».

«Elena era una bimba speciale»

Infine, prosegue Del Pozzo rivolgendosi alla mamma assassina, «Non meritava una figlia come Elena, una bimba speciale e unica in tutto. Ma lei vive! Ogni giorno! Dentro il mio cuore…».

«Ho sempre promesso a mia figlia – prosegue l’uomo – che l’avrei tenuta al sicuro come ogni buon padre farebbe, avrei dato la vita al posto suo, l’ho chiesto a Dio, ma non accetta sostituzioni! Non potevo mai e, dico mai, pensare che l’avrei dovuta proteggere proprio da sua madre».

 

18 Giugno 2022
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