Milano
4:21 pm, 15 Giugno 22 calendario

Ucciso in feroce rissa tra bande a Pessano, 24 arresti. Anche 5 minori

Di: Redazione Metronews
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«Hanno agito in totale spregio per la vita umana, mossi dall’intento becero di salvaguardare i loro traffici legati al mercato delle sostanze stupefacenti, senza preoccuparsi delle conseguenze delle rispettive azioni». E’ quanto si legge nell’ordinanza del gip di Milano, Luca Milano, con la quale sono stati arrestati ventiquattro ragazzi, di cui cinque minori (due in carcere, due in comunità e uno a casa) ,  per la violentissima rissa tra bande avvenuta il 29 settembre 2021 a Pessano con Bornago, in provincia di Milano, nel corso della quale fu ucciso a coltellate il 21enne Dimitry Simone Stucchi.  Gli indagati devono rispondere di concorso in omicidio, rissa aggravata, lesioni personali, detenzione illecita di sostanza stupefacente, tentata estorsione in concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere.

Regolamento di conti per droga non pagata

Il 29 settembre si erano fronteggiate nel cortile di un palazzo in via Monte Grappa a Pessano per un regolamento di conti,  due bande di giovani di Vimercate e Pessano con Bornago (Milano), formate da italiani,  stranieri e italiani di seconda generazione; tutti studenti, operai e disoccupati tra i 16 e i 24 anni. A monte pare la consegna di una partita di hashish pagata con banconote false avvenuta mesi prima.

La rissa in un cortile di Pessano

Nel corso della rissa, a colpi di spranga e bastoni, ad un certo punto un giovane, Dimitry Simone Stucchi, è rimasto a terra colpito da diverse coltellate.    Le indagini avrebbero accertato che è stato un 17enne italiano con origini nordafricane il giovane che ha accoltellato Stucchi. «E’ il principale indiziato dell’omicidio di Stucchi, essendo stato identificato come colui che ha inferto la prima coltellata e che ha poi continuato a colpirlo» insieme «a non meno di altre tre persone, una volta che il ragazzo si era accasciato a terra», si legge nell’ordinanza della gip del tribunale per i minorenni, Nicoletta Cremona. Tra gli indizi nei confronti dell’allora 17enne, diventato maggiorenne pochi mesi dopo i fatti, ci sono le dichiarazioni di altri partecipanti alla rissa e anche tracce del suo dna sul coltello ritenuto l’arma del delitto. «Sembrava veramente una tigre, con un balzo ha raggiunto Simone. Con il braccio sinistro lo ha afferrato alla testa e con la mano destra, nella quale aveva un coltello, lo ha colpito all’altezza delle costole sul fianco», è il racconto di un ragazzo contenuto nell’ordinanza.

Esecuzione feroce

Hanno dimostrato «ferocia» quando «non soddisfatti dell’accoltellamento, si sono avvicinati a Stucchi, ormai inerte sul marciapiede, e hanno continuato a colpirlo». Lo  scrive la gip Cremona, del 17enne presunto autore e del fratello minore di 15 anni, anche lui indiziato. «Subito dopo il fatale attacco» il maggiore dei due fratelli «viene descritto come assolutamente tranquillo e anzi euforico», si legge nell’ordinanza che ha disposto la custodia cautelare in carcere per i due minorenni. «La brutalità dell’aggressione alla povera vittima, è di tutta evidenza alla luce del feroce primo attacco” che il coltello che affonda nel cuore della vittima, ma anche nel fatto che il 21enne viene colpito con calci e pugni anche quando è a terra. Anche nei giorni e nelle settimane successive, i due fratelli «hanno trascorso le loro giornate in condizioni di assoluta normalità, con l’unica preoccupazione -loro e dei familiari- di non venir individuati e di sviare le indagini».

 

15 Giugno 2022
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