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3:26 pm, 7 Giugno 22 calendario

Mai così poca neve, il ghiacciaio del Gran Paradiso rischia di squagliarsi

Di: Redazione Metronews
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Siccità invernale e primaverile , con scarsità di piogge da novembre a oggi, e un maggio quasi estivo hanno determinato un’eccezionale carenza di neve sui ghiacciai del Parco Nazionale Gran Paradiso. A rilevarlo il team del Corpo di Sorveglianza (foto da nimbus.it) specializzato nel monitoraggio dei ghiacciai che ha effettuato un monitoraggio sul ghiacciaio del Grand Etrét in Valsavarenche e, in collaborazione con la Società Meteorologica Italiana, su quello del Ciardoney in Valle Soana. Dallo studio è emerso che la marcata anomalia, pone i presupposti per gravose perdite di massa glaciale nell’estate 2022.
In particolare, allarmante per il team l’inizio di stagione per il Ghiacciaio del Grand Etrét. I dati rilevati lo scorso 26 maggio con le misurazioni dell’accumulo nevoso segnalano una media di 127 cm, valore più basso in assoluto della serie storica e inferiore di circa il 62% rispetto alla media del periodo 2000-2021 (331 cm), mentre la densità media della neve è di 416 kg/m³, inferiore di circa l’11% rispetto alla media (468 kg/m3). Analogamente, pure l’equivalente in acqua del manto nevoso, 606 mm nell’insieme del ghiacciaio, rappresenta un record negativo, pari a -62% della media 2000-2021 (1587 mm). Inoltre, i guardaparco saliti sul ghiacciaio per i rilievi sono stati costretti a un lungo avvicinamento a piedi con l’attrezzatura da sci-alpinismo sulle spalle, senza precedenti dall’anno 2000, e hanno potuto calzare gli sci con continuità solo oltre i 2500 m di quota.

Sparito il manto nevoso sul ghiacciaio

Situazione analoga sul ghiacciaio Ciardoney, sorvegliato dalla Società Meteorologica Italiana dal 1986 per le variazioni della fronte e dal 1992 per il bilancio di massa con la collaborazione dell’Ente Parco e di Iren Energia. Alla stazione meteorologica sul pianoro antistante il ghiacciaio (2850 m) il manto nevoso è scomparso già il 24 maggio con un anticipo di un mese e mezzo rispetto alla media dell’ultimo decennio (9 luglio). Le misure di accumulo del 1° giugno sul ghiacciaio hanno confermato la situazione di scarsità estrema con spessori di neve decrescenti da 165 cm nel punto più elevato (Colle Ciardoney, 3120 m) ad appena 25 cm nel settore mediano, equivalenti nel complesso a una lama d’acqua di 390 mm, ovvero circa 202.000 m3, un quarto del normale (1579 mm) e minimo della serie iniziata nel 1992, ma ragionevolmente anche su tempi molto più lunghi.
Con incredibile anticipo, parte del ghiacciaio, segnala il team, potrebbe cominciare a scoprirsi dalla neve invernale entro la metà di giugno, e anche in questo caso la situazione fa ipotizzare imponenti perdite di massa glaciale durante l’estate, anche se le temperature non fossero particolarmente elevate.

7 Giugno 2022
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