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3:46 pm, 7 Giugno 22 calendario

Ricorso M5S, 18 contestazioni. Il giudice si riserva di decidere

Di: Redazione Metronews
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Dopo due ore di udienza, il giudice Loredana Ferrara della VII sezione civile del tribunale di Napoli, chiamato a vagliare il ricorso presentato da otto attivisti del M5S rispetto al nuovo statuto votato a marzo in base al quale è presidente Giuseppe Conte, si è riservato di decidere.

Il ricorso degli attivisti M5S

Come in occasione del primo ricorso, la camera di consiglio si è aggiornata senza una nuova data. La discussione tra le parti è stata serrata per esporre tutti i punti del ricorso e per controbattere a quelle tesi. In aula, Lorenzo Borrè per i ricorrenti e Francesco Astone per il Movimento, anche in rappresentanza di Francesco Cardarelli e Claudio Consolo, che non potevano essere presenti all’udienza.

“Il giudice, dopo una discussione di circa due ore – spiega Lorenzo Borrè, il legale che segue gli attivisti che hanno intentato causa contro i vertici del M5S – ha trattenuto la causa in decisione. Non ho idea di quando verrà depositata l’ordinanza”. La causa, in gergo tecnico, “è in riserva”.

“Dal tribunale di Napoli mi aspetto che verifichi il nostro operato, che è pienamente legittimo – ha detto Conte – che si vada avanti in questa controversia e che si possa accertare che stiamo compiendo un legittimo percorso politico e anche giuridico”.

Le contestazioni

L’appuntamento era alle 12, orario nel quale parte la camera di consiglio alla Settima sezione del Tribunale Civile di Napoli. Sulla scrivania del giudice Ferrara il ricorso presentato da otto attivisti del M5S contro la nuova votazione interna del 28 marzo scorso. Impugnano le delibere con le quali è stata nuovamente disposta la modifica dello statuto del Movimento e quindi confermata la presidenza di Conte che ha ottenuto oltre il 94 per cento di preferenze, ribadendo i risultati di agosto 2021 già oggetto di ricorso e congelati da una prima decisione del tribunale civile partenopeo. «Noi riteniamo che siano nuovamente viziate, sia sotto il punto profilo procedurale sia sotto il profilo sostanziale, dalla violazione dei principi di parità degli associati, con la candidatura di Giuseppe Conte e la eleggibilità esclusiva di pochi negli organi di garanzia», la spiegazione data da Lorenzo Borrè, avvocato dei ricorrenti.

Sono ben 18 le violazioni di carattere sostanziale contestate nel ricorso. Verte sulla legittimità dei soggetti che hanno convocato l’assemblea degli iscritti per le modifiche statutarie, cioè Giuseppe Conte, Paola Taverna e Vito Crimi. Altro tema contestato è il principio di parità per quanto riguarda le candidature e, quindi, le nomine nei nuovi organismi statutari. Nell’udienza di questa mattina il giudice dovrebbe sentire le parti e riservarsi sulla decisione che potrebbe essere presa fra una settimana.

7 Giugno 2022
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