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11:55 am, 6 Giugno 22 calendario

Crisi del grano: accordo Mosca-Kiev-Ankara per corridoio

Di: Redazione Metronews
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La guerra in Ucraina entra nel suo 103esimo giorno ancora nel segno dei bombardamenti su Kharkiv e della cosiddetta guerra del grano. Le navi russe trasportano «grano ucraino rubato». È l’avviso , anticipato dal New York Times, rivolto dagli Stati Uniti a quattordici Paesi, la maggior parte del continente africano. L’allarme lanciato da Washington segue le accuse di Kiev secondo cui Mosca avrebbe rubato fino a 500 mila tonnellate del suo grano, per un valore di 100 milioni di dollari. E intanto Putin attacca:  povertà e carenza cibo sono colpa dell’Occidente.

Allerta degli Usa: navi russe cariche di grano rubato dirette in Africa

Secondo Washington, l’idea della Russia è quella di trarre profitto dal grano rubato vendendolo in Africa. I Paesi interessati si trovano così davanti a un bivio: rifiutare il grano offerto dai russi a buon prezzo in una fase di carestia, oppure accettare il grano ignorando l’avvertimento degli Stati Uniti. Il canale della diplomazia americana avrebbe identificato tre navi cargo russe sospettate di trasportare il grano. 

Putin attacca: povertà e carenza di cibo colpa dell’Occidente

Il presidente russo Vladimir Putin in un discorso agli ospiti del 25esimo Forum economico internazionale di San Pietroburgo: «Questo forum si svolge in un momento difficile per l’intera comunità internazionale. Gli errori di politica economica commessi da anni dai Paesi occidentali e le sanzioni illegittime hanno provocato un’ondata di inflazione globale, hanno rovinato le tradizionali catene logistiche e produttive, hanno fatto aumentare drasticamente la povertà e hanno innescato la carenza di cibo”.  Il piano turco per sbloccare il grano ucraino».

Il piano della Turchia per sbloccare il grano

Mosca avrebbe concordato con Kiev e Ankara uno schema preliminare per l’uscita da Odessa delle navi ucraine con il grano. “I militari turchi saranno impegnati nello sminamento e scorteranno le navi in acque neutrali. Lì le navi incontreranno le navi russe e le scorteranno sul Bosforo”. Lo rivela il quotidiano russo Izvestia. Secondo il quotidiano russo, ripreso dai media ucraini, finora lo schema è stato concordato solo per Odessa.

Coldiretti: l’intesa salva dalla carestia 53 Paesi 

L’intesa per rimuovere il blocco al porto ucraino di Odessa, afferma Coldiretti, è importante per salvare dalla carestia quei 53 Paesi in cui la popolazione spende almeno il 60% del suo reddito per l’alimentazione e che risentono quindi in maniera devastante dell’aumento dei prezzi dei cereali causato dalla guerra. Ma è fondamentale anche per ridurre l’inflazione nei Paesi ricchi. 

Confagricoltura: il grano rischia di marcire 

“Solo la ripresa delle esportazioni dell’Ucraina via mare può scongiurare il rischio di una crisi alimentare su vasta scala. Le alternative basate sull’utilizzo di ferrovie e rotte stradali hanno tempi di consegna troppo lunghi”. E’ la presa di posizione del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sulle iniziative in corso per sbloccare il grano, circa 22 milioni di tonnellate, stoccato nei porti ucraini. Nella media degli anni passati – rileva Confagricoltura – l’Ucraina esportava in questo periodo 5 milioni di tonnellate di grano al mese. Ora, nonostante l’apertura di ‘corridoi di solidarietà’ da parte degli Stati membri della UE, non si va oltre un milione.


“Non resta molto tempo a disposizione per trovare un accordo – evidenzia Giansanti -perché con l’aumento delle temperature il grano stoccato rischia di marcire. Occorre, inoltre, liberare i silos per i nuovi raccolti”. A proposito dei nuovi raccolti, le notizie che arrivano da Kiev non sono incoraggianti. Secondo le ultime stime diffuse dall’Associazione interprofessionale cerealicola, a cui aderiscono gli agricoltori e gli esportatori di settore, nella campagna di commercializzazione 2022-2023 la produzione di grano dovrebbe attestarsi a 19 milioni di tonnellate, il 40% in meno sulla precedente annata che ha fatto registrare quantitativi da record. Le esportazioni sono valutate attorno ai dieci milioni di tonnellate, con un taglio del 50%. Anche per i raccolti di mais è prevista una diminuzione nell’ordine del 30%”.

In un anno i prezzi dei cereali  cresciuti del 56%

“Spetta ai principali Paesi produttori ed esportatori di cereali colmare il vuoto provocato dalla riduzione delle esportazioni di cereali dell’Ucraina – puntualizza il presidente di Confagricoltura – per evitare ulteriori e gravi squilibri di mercato a livello internazionale e fermare la corsa verso l’alto dei prezzi spinta anche dalla speculazione finanziaria”. In un anno – secondo l’indice della FAO – i prezzi dei cereali sono saliti del 56%. “In ambito europeo, una maggioranza di Stati membri – aggiunge Giansanti – ha chiesto alla Commissione europea di utilizzare tutto il potenziale produttivo, rinviando eccezionalmente l’entrata in vigore delle nuove regole sulla rotazione delle colture e consentendo la semina dei terreni destinati al riposo produttivo”.
“Gli Stati Uniti hanno già deciso di incentivare gli agricoltori per aumentare la produzione. La Commissione Ue è in ritardo e deve agire con la massima sollecitudine” – conclude il presidente di Confagricoltura.

6 Giugno 2022
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