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3:46 pm, 6 Giugno 22 calendario

Omicron 5 fa paura: in Portogallo è sesta ondata. A settembre quarta dose

Di: Redazione Metronews
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Il coronavirus preoccupa ancora e non dobbiamo sottovalutarlo: risalgono i contagi in Germania e soprattutto in Portogallo dove è in corso una sesta ondata dell’epidemia, spinta proprio dalla nuova sottovariante Omicron 5, caratterizzata da un alto tasso di trasmissibilità e immunoevasione, ovvero la capacità di eludere l’immunità di vaccino e guarigione a causa di almeno due mutazioni, che le consentono di legarsi alle cellule umane in maniera più efficace. In Italia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, al 3 maggio la sottovariante BA.5 costituiva lo 0,4% del virus SarsCoV2 in circolazione. Per ora.

Pregliasco: Omicron 5 meno grave

Il virologo dell’università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, ospite di Un giorno da pecora  su Rai Radio1 ha fatto il punto: «La variante Omicron 5 ha caratteristiche di maggiore diffusività, molto di più rispetto a tutte le altre: più contagiosa, ma meno grave. Per noi potrebbe diventare un problema in autunno». Sperando che l’ondata non arrivi prima. Se si tira fino a settembre si dovrebbe poter contare su una vaccinazione più efficace: «Da settembre ci potrebbe essere una vaccinazione bivalente, con il Covid di Wuhan e la variante». In modo da rendere la quarta dose, oltre che probabile anche più efficace per tutte le varianti.

Bassetti punta sul vaccino aggiornato

Sulla nuova versione del Covid che imperversa in Portogallo si era espresso anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova: «Io non credo che Omicron 5 comprometterà l’estate. E’ chiaro che la super circolazione che avverrà in estate in Europa ci porterà nel prossimo autunno ad avere Omicron 4 e 5 che saranno predominanti e quindi dovremo tutti insieme sperare che i risultati che arriveranno tra qualche settimana sui vaccini orientati a queste varianti funzionino. Così ad ottobre ci vaccineremo. Ma non credo che alla fine sarà un grande problema: i casi decritti ad oggi di Omicron 4 e 5 sono sempre meno gravi e aggressivi, con un durata dei ricoveri inferiore, rispetto alle altre varianti di Omicron».

Omicron 5 assomiglia a Delta

Non del tutto concorde un altro esperto, il virologo Francesco Broccolo, dell’Università Bicocca di Milano, per il quale è davvero prematuro affermare che il virus SarsCoV2 si stia indebolendo: «sorgono dei dubbi su quanto si è detto finora, a proposito del fatto che il virus da si evolve verso un’attenuata patogenicità. In passato, l’arrivo della variante Delta ha dimostrato che questa era più patogena rispetto al virus ancestrale, poi è arrivata la Omicron BA.1, che aveva una patogenicità inferiore a quella della Delta, e adesso stiamo vedendo che BA.4 e BS.5 sono più patogene rispetto a BA.2 e hanno recuperato due mutazioni della Delta. A fronte di queste osservazioni dobbiamo dire che il virus SarsCoV2 non necessariamente si evolve per divenire un virus attenuato e non possiamo prevedere quando ciò accadrà». Insomma, tocca tenere ancora la guardia alta.

I medici di famiglia: molti casi sommersi

«Sul territorio il Sars-CoV-2 non è sparito. I medici di famiglia continuano a seguire e, soprattutto, a monitorare i pazienti. Ogni collega ha tra le 15 e le 20 persone positive alla settimana, da seguire per le procedure di isolamento e quello che ne consegue. Sono nella maggioranza, fortunatamente, casi lievi. Ma c’è anche molto sommerso, legato soprattutto all’uso dei test fai da te, tamponi effettuati a domicilio dai pazienti stessi». A dirlo Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). «Come medici di famiglia – sottolinea – invitiamo i pazienti a fare tamponi che abbiano maggiore affidabilità ed efficacia, tra le varie offerte disponibili. Con i test fai da te abbiamo senza dubbio un numero inferiore di positività segnalate. E dobbiamo rilevare che si è molto allargata la diffusione del tampone fatto a casa, questo probabilmente anche per problemi economici, visto che l’offerta dei tamponi non è gratuita».

6 Giugno 2022
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