soliera
10:36 am, 3 Giugno 22 calendario

“Ho lanciato io Tommaso, non so perché, ero in catalessi”

Di: Redazione Metronews
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“Ho preso Tommaso e l’ho lanciato dalla finestra, non so perché l’ho fatto, ho avuto un malore, una sorta di catalessi”.

Lo ha detto oggi la baby sitter di 32 anni di Carpi accusata di aver volontariamente fatto cadere dalla finestra del secondo piano dell’abitazione di Soliera, in provincia di Modena, il piccolo di 13 mesi tuttora ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna in condizioni gravi seppur in non immediato pericolo di vita.

La baby sitter e Tommaso

La donna ha scelto di fare dichiarazioni spontanee stamani davanti al giudice durante l’udienza di convalida che si è tenuta nel carcere di S. Anna. L’avvocata d’ufficio, Francesca Neri, non ha chiesto misure alternative al carcere.

Per la 32enne potrebbe essere richiesta una perizia psichiatrica.

Il fatto

La tragedia è avvenuta sul retro della villetta. In casa c’era anche la donna delle pulizie. In strada non si è potuto che assistere impotenti alla tragedia. Sono stati i vicini a dare l’allarme. Il piccolo è ricoverato all’Ospedale Maggiore di Bologna: la caduta ha provocato diverse fratture agli arti e al corpo. I sanitari fanno sapere che reagisce bene alle cure e che non è più in immediato pericolo di vita ma la prognosi rimane riservata.

Il legale

Sembra aver superato lo stato di shock, la baby sitter Monica Santi. La donna oggi ha parlato al giudice durante l’udienza di convalida degli arresti, assumendosi le sue responsabilità, ma sottolineando come non si sia trattato di un gesto premeditato, ma istintivo. Santi resta in carcere, la sua legale non ha voluto chiedere misure alternative, e per lei si profila la perizia psichiatrica: bisogna chiarire cosa sia scattato nella sua mente tanto da portarla a un gesto così estremo.

Forse un profondo disagio psichico, mai emerso prima nei quasi cinque mesi di collaborazione in quella famiglia. Secondo la sua legale d’ufficio, Francesca Neri, la 32enne sarebbe stato colpita improvvisamente da un malessere interiore, tanto da “non riconoscersi più nella propria realtà ma in una parallela”. In casa in quei momenti era presente anche una colf: Santi, guardando il bimbo giacere per terra a pancia in giù dopo averlo fatto cadere, si sarebbe rivolta a lei dicendo “Adesso Tommaso è libero”, frase in un primo momento non compresa dalla collaboratrice domestica prima dell’orribile scoperta.

3 Giugno 2022
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