economia
3:48 pm, 31 Maggio 22 calendario

Inflazione da record per i prezzi di energia e alimentari

Di: Redazione Metronews
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L’inflazione da record ma bisogna evitare «una vana rincorsa tra prezzi e salari». Di fronte al forte aumento certificato dall’Istat a maggio, arriva il monito del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che ha imperniato le sue Considerazioni finali sul conflitto in Ucraina e sugli effetti per la crescita e il costo della vita. Dopo il rallentamento di aprile, l’inflazione torna ad accelerare salendo del 6,9% su base annua, un livello che non si registrava da marzo 1986, spinta dai prezzi energetici e alimentari. Vola il cosiddetto “carrello della spesa”, che cresce del 6,7%. Accelerano i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +5,7% a +6,7%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,8% a +6,7%). Determinante l’aumento dei prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +39,5% di aprile a +42,2%) e in particolare degli energetici non regolamentati (da +29,8% a +32,4%, (mentre la crescita dei prezzi degli energetici regolamentati è stabile al +64,3%), dei beni alimentari (da +6,1% a +7,1%), soprattutto di quelli lavorati (da +5% a +6,8%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,4% a +4,4%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +5,1% a +6%). L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +2,5% per la componente di fondo.

Inflazione record dal 1986

Un quadro in continua evoluzione di fronte al quale Visco ha messo in guardia: la guerra sta determinando «un significativo rallentamento dell’economia mondiale» e l’inflazione resterà a livelli elevati quest’anno per poi calare nel 2023. «Quello che la politica monetaria può fare è assicurare la stabilità dei prezzi nel medio termine, preservando l’ancoraggio delle aspettative d’inflazione e contrastando vane rincorse tra prezzi e salari», ha ammonito il numero uno di Bankitalia che ha anche sottolineato come l’invasione della Russia segni «una drammatica cesura nella storia recente». Visco ha aperto il suo intervento con un tributo al popolo ucraino e lo ha concluso con la «netta e totale condanna» della guerra e con l’augurio che «cessi al più presto».

Crescita a rischio

E se l’Istat ha rivisto al rialzo le stime di crescita del primo trimestre, registrando un aumento del Pil dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e del 6,2% nei confronti del primo trimestre del 2021, (a fronte del -0,2% congiunturale e del +5,8% tendenziale stimati a fine aprile), per il numero uno di Bankitalia un prolungamento del conflitto potrebbe comportare due punti percentuali in meno di crescita e c’è il rischio di una contrazione nella media del biennio 2022-2023. «Se la guerra dovesse sfociare in un’interruzione nelle forniture di gas dalla Russia, il prodotto potrebbe ridursi nella media del biennio», ha osservato Visco. «In aprile – ha spiegato ancora – valutavamo che il prolungamento del conflitto in Ucraina avrebbe potuto comportare circa due punti percentuali in meno di crescita, complessivamente, per quest’anno e il prossimo. Le stime più recenti delle maggiori organizzazioni internazionali sono simili. Non si possono però escludere sviluppi più avversi. Se la guerra dovesse sfociare in un’interruzione nelle forniture di gas dalla Russia, il prodotto potrebbe ridursi nella media del biennio».

31 Maggio 2022
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