Milano
8:11 pm, 31 Maggio 22 calendario
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Addio a Carlo Smuraglia, una colonna dell’antifascismo

Di: Redazione Metronews
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«Con Carlo Smuraglia scompare una delle ultime figure del movimento partigiano che concorse alla fondazione della Repubblica e a vivificarne la democrazia. Desidero anzitutto esprimere vicinanza ai familiari e partecipo al cordoglio dell’Anpi – di cui era presidente emerito – e di quanti lo hanno conosciuto e apprezzato; di quanti con lui hanno condiviso passione civile e impegno politico, rivolto, negli ultimi anni, a trasmettere ai giovani i valori frutto della lotta di Liberazione. La sua azione rimane nel ricordo della Repubblica». Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare il presidente onorario dell’Anpi, avvocato ed ex parlamentare, morto oggi a Milano all’età di 98 anni.

Si definiva “di natura fondamentalmente timida”, ma di timido nella sua vita non ha fatto praticamente niente. Da quando a 20 anni decise di unirsi alla Resistenza piuttosto che rispondere alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale di Mussolini, Carlo Smuraglia ha sempre fatto sentire la sua voce, da partigiano, da avvocato, da docente, da politico, soprattutto per difendere la Costituzione i suoi valori. Non si è mai fermato Smuraglia, non ha mai smesso di andare nelle scuole, nelle sezioni dell’Anpi, ovunque veniva chiamato, per parlare di memoria e di democrazia. Entrato venerdì scorso alla clinica Madonnina di Milano per una operazione di routine, è morto nella notte a pochi mesi dal suo 99° compleanno. Lascia 3 figli, Massimo e Marina avuti dalla prima moglie, e Alberto, il più giovane, avuto da Enrica Domeneghetti, per tutti Chicca, 92 anni, avvocatessa come lui e come lui sempre presente nel loro studio a Milano dove Smuraglia veniva chiamato semplicemente ‘il prof’.

L’età non è mai stata un problema per un uomo che a 93 anni è salito sul palco della Festa dell’Unità di Bologna per confrontarsi sulla riforma costituzionale con l’allora segretario del Pd Matteo Renzi, 50 anni più giovane di lui.

«Schiena diritta, sguardo verso le stelle», disse nel suo ultimo discorso al Consiglio Nazionale dell’Anpi di cui Smuraglia è stato il più autorevole e ascoltato rappresentante e «il suo esempio di coerenza, il suo impegno fino all’ultimo giorno nella difesa della Costituzione e nella trasmissione dei valori repubblicani ha affascinato migliaia di giovani», come ha spiegato Liliana Segre. Un impegno che si è sentito ovunque, da avvocato nei tribunali, da docente nelle università, da politico prima al Consiglio regionale della Lombardia e poi in Senato, da giurista nel Csm. Militante del Pci, nato ad Ancona, laureato al Sant’Anna di Pisa ma milanese da decenni, da avvocato ha seguito l’evento più tragico della storia del capoluogo lombardo, la strage di Piazza Fontana, come avvocato di Licia Pinelli.

E se rimase per sempre legato alla famiglia del ferroviere anarchico, la vicenda che lo segno’ emotivamente di più fu quella del sequestro e dell’omicidio di Cristina Mazzotti, uccisa dalla ‘ndrangheta a soli 18 anni. La difesa dell’uguaglianza e dei diritti, a partire da quello del lavoro, l’attenzione per i giovani e per le donne, l’antifascismo e la lotta all’indifferenza, all’apatia, sono state la base della sua attività di avvocato e del suo impegno civile.

L’ultimo saluto all’avvocato Smuraglia è fissato per venerdì prossimo, 3 giugno, alla Casa della Memoria di Milano. La cerimonia, spiega l’Anpi, è prevista per le 11, mentre la camera ardente si aprirà, nella stessa Casa della Memoria, alle 10.

31 Maggio 2022
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