club alpino italiano
6:04 pm, 29 Maggio 22 calendario

Leggi razziali, il Cai si scusa per aver espulso i soci ebrei

Di: Redazione Metronews
Il Cai si scusa
condividi

Dopo 83 anni il Cai si scusa per aver espulso i soci ebrei nel 1939, applicando le leggi razziali del regime fascista. Questa mattina l’Assemblea nazionale dei Delegati del Club Alpino Italiano, riunita a Bormio, ha approvato infatti all’unanimità una mozione che impegna il Sodalizio a riconoscere la propria responsabilità nel dare continuità all’odiosa politica razziale fascista, riammettendo formalmente tutti i soci ebrei espulsi. «L’Assemblea di Bormio ha scritto una delle migliori pagine della storia recente del Club Alpino Italiano». Così il presidente generale uscente del Cai, Vincenzo Torti, ha commentato l’approvazione all’unanimità della mozione presentata da Angelo Soravia, Fabrizio Russo e Milena Manzi. Le “scuse” del Cai arrivano dopo la diffusione, lo scorso gennaio, di una approfondita ricerca storica svolta dal giornalista di Metro, Lorenzo Grassi, che ha ricostruito con dovizia di documenti l’epurazione dei soci ebrei in particolare nella sezione di Roma.

Il Cai si scusa

Negli anni del regime fascista, si legge nelle premesse della mozione, «il Club alpino italiano, come tutte le libere associazioni ed organizzazioni, subì la progressiva compromissione con il regime totalitario, a scapito della sua identità democratica e liberale, finendo per essere incorporato nel Coni e subendo il cambio di denominazione in “Centro Alpinistico Italiano”. Per mano di Angelo Maranesi, presidente generale nominato dal regime, venne imposto al sodalizio la messa in atto dei diversi provvedimenti razziali emanati dal settembre 1938, poi formalizzati nella “Circolare riservatissima” del 5 dicembre, dove venivano fissati i criteri per l’epurazione dei “soci di razza non ariana”». Con l’obiettivo di compiere una completa opera di ritrovamento della verità della memoria, accettando pienamente le responsabilità del Cai nel dare continuità all’odiosa politica razziale, dunque, la mozione approvata «impegna il Comitato direttivo centrale e il presidente generale a compiere tutti i passi conseguenti volti alla condanna netta di questi fatti e al doveroso riconoscimento di una innegabile responsabilità sodale nell’epurazione dei soci ebrei». Tra questi “passi” viene annunciata la «riammissione formale di tutti gli espulsi, riabilitandone e onorandone la memoria e, ove possibile, con la consegna delle tessere alla memoria agli eredi dei soci epurati e con posa di pietre di inciampo per i soci espulsi».

Eletto presidente Antonio Montani

A conclusione dell’Assemblea di Bormio il Cai ha eletto anche il suo nuovo presidente generale che è Antonio Montani. Sono intervenuti 441 Delegati, con 464 deleghe, per un totale di 905 voti, a rappresentare 416 Sezioni di tutta Italia. Antonio Montani prende il posto di Vincenzo Torti, non più rieleggibile dopo due mandati alla presidenza in base al regolamento del Cai sui limiti degli stessi. Era in carica dal 2016. Al neopresidente sono andati 452 voti, mentre all’altro candidato Francesco Carrer ne sono andati 445. «Questo risultato è per me il coronamento di un percorso fatto di tanti anni di lavoro, iniziati da presidente di Sezione sino ad arrivare, da Vicepresidente generale, a coordinare il grande progetto di rilancio del Sentiero Italia», ha affermato Montani.

29 Maggio 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA