Disordini allo Stade de France, il Liverpool chiede una inchiesta

Stade de France: il Liverpool non ci sta e chiede una indagine formale. «Siamo estremamente delusi per i problemi di ingresso allo stadio e la rottura del perimetro di sicurezza che i tifosi del Liverpool hanno affrontato allo Stade de France», si legge in una nota del club inglese il giorno dopo la vittoria del Real Madrid.

Stade de France, il Liverpool chiede una inchiesta

« E’ la più grande partita del calcio europeo e i tifosi non dovrebbero vivere le scene a cui abbiamo assistito. Abbiamo chiesto ufficialmente un’indagine formale sulle cause di questi problemi che sono inaccettabili», prosegue la nota del Liverpool. Prima del match scene di caos a causa della lentezza dei controlli all’ingresso e alla presenza di molti tifosi con biglietti falsi, o addirittura senza, che hanno esercitato una forte pressione per entrare. Costringendo la polizia a intervenire con la forza per ristabilire la calma. A pagare le conseguenza sono stati gli spettatori regolari, che sono entrati nell’impianto con un grande ritardo. Qualcuno non è neppure riuscito ad entrare.

Stade de France, bilancio di 68 arresti: il Liverpool non ci sta

Nel frattempo è salito a 68 arresti il bilancio degli scontri e dei disordini che si sono verificati fuori dallo Stadio teatro della finale di Champions League.  A comunicarlo in nottata è stata direttamente la prefettura della capitale francese. Media locali riferiscono invece anche di 238 feriti. Secondo quanto riportato dalla polizia locale, «un numero di tifosi senza biglietto aveva ottenuto falsi biglietti (cartacei, come non usa più in queste occasioni, ndr) e aveva ostacolato l’accesso allo Stade de France».

La testimonianza del fratello di Matip

Ai microfoni di Sky Germania, il fratello del difensore del Liverpool Joel Matip, Marvin, ha raccontato la situazione fuori dai cancelli dello stadio parigino. Marvin ha spiegato che le forze dell’ordine hanno perso il controllo della situazione e abbiano iniziato a sparare gas lacrimogeni sulla folla, anche in zone come l’area famiglie, in cui nessun tifoso era coinvolto nei disordini. «Organizzazione indegna di una finale di Champions», ha detto il fratello di Matip. Che, per inciso, era lì con la moglie incinta ed è dovuto riparare in un bar della zona.