chiesa e abusi
5:17 pm, 27 Maggio 22 calendario

Zuppi chiede un report sui casi di abuso nella Chiesa

Di: Redazione Metronews
casi di abuso
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Un report sui casi di abuso  nella Chiesa: entro il 18 novembre sarà pubblicato un report nazionale da parte della Chiesa cattolica sui casi di abuso e sulle attività di prevenzione. Lo ha annunciato il cardinale Matteo Zuppi, nuovo presidente della Cei, nel corso della conferenza stampa finale dell’Assemblea Generale. «Il pensiero è sempre per le vittime e il loro dolore è la prima preoccupazione. La Chiesa sta dalla parte delle vittime. Lo dobbiamo». Il presidente della Cei ha sottolineato che il report di casi di abusi partirà dal 2000 «perchè ci sembra più serio». «Non c’è un problema di copertura, tutt’altro. È serietà», «non abbiamo intenzione di suonarcela e cantarcela da soli» ma «vogliamo prenderci le “botte” che meritiamo», ha aggiunto il cardinale Zuppi. «Vogliamo una chiarezza giusta, vera. Certi dati possono essere discutibili», come è successo anche in Francia. Sull’apertura degli archivi diocesani, Zuppi ha sottolineato che la collaborazione con la Dottrina della Fede prevede il coinvolgimento degli archivi.

Un report sui casi di abuso

La Chiesa italiana prevede anche «l’accompagnamento degli abusatori – ha precisato il cardinale Zuppi – la Chiesa è una madre e tuo figlio è sempre tuo figlio». Ma le reazioni non sono tutte positive. «Non è un’apertura, è un grande bluff», è il commento di Francesco Zanardi, presidente della Rete L’Abuso. «Qui stiamo parlando di trattare gli abusi avvenuti solo negli ultimi venti anni e questo è discriminatorio per le migliaia di vittime italiane che rimarranno fuori da questa indagine – ha aggiunto – non mi sembra civile e sensibile. Io, per esempio, sono stato abusato negli anni ’80». Inoltre, ha sottolineato Zanardi, «gli studi scientifici dicono che vi è una maturazione del trauma che dura dai 3 ai 35 anni. Vuol dire che negli ultimi vent’anni ben poche vittime hanno denunciato sia alla Chiesa che alla magistratura. La Chiesa italiana quindi uscirà con un dato ben poco verosimile». «Ridurre a 20 anni questo campo di osservazione significa creare delle vittime di serie A e delle vittime di serie B», ha affermato Ludovica Eugenio, portavoce del Coordinamento Italy Church Too.

27 Maggio 2022
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