vaiolo delle scimmie
3:38 pm, 27 Maggio 22 calendario

Oms: «Non serve vaccinazione di massa per il vaiolo»

Di: Redazione Metronews
vaccinazione di massa
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«Non c’è bisogno di vaccinazione di massa, non c’è bisogno di grandi campagne di immunizzazione» per quanto riguarda il vaiolo delle scimmie. A puntualizzarlo è stata l’esperta dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Rosamund Lewis, responsabile Smallpox Secretariat, programma Oms per le emergenze. «La trasmissione primaria è da contatti molto stretti, contatti pelle a pelle, faccia a faccia – ha sottolineato – perciò il contact tracing, le indagini e gli isolamenti rimangono la modalità primaria per controllare la diffusione del virus». «Sappiamo che il numero dei casi potrebbe aumentare nei prossimi giorni, siamo veramente all’inizio di questo evento: il primo caso è stato notificato il 7 maggio, sono dunque solo 3 settimane e sappiamo che avremo più casi nei giorni a venire», ha spiegato invece Sylvie Briand, direttrice dell’Emergency Preparedness dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Nessuna vaccinazione di massa

«Abbiamo molte incognite, perché non sappiamo se questa situazione sia dovuta a un cambiamento del virus» e «non sembra così, perché la prima sequenza del virus evidenzia che il ceppo non è diverso da quello che possiamo trovare nei Paesi endemici. Probabilmente – ha precisato Sylvie Briand – quello che sta accadendo sarà dovuto a un cambiamento nei comportamenti umani, ma stiamo indagando. Ci sono anche molte incertezze per il futuro. Non sappiamo se questa trasmissione si fermerà. Nei Paesi endemici vediamo dei focolai limitati e speriamo che sia esattamente lo stesso con quello attuale, ma non lo sappiamo. Come non sappiamo l’estensione reale della malattia – ha proseguito l’esperta – abbiamo chiesto ai Paesi di essere più vigili e ora loro rilevano più casi. Speriamo di poter sapere qual è la situazione nei prossimi giorni, ma al momento non sappiamo se vediamo la punta dell’iceberg e ci sono più casi ancora non rilevati nelle comunità; non sappiamo se ci sono “serbatoi” animali e neanche la modalità di trasmissione. Quindi è difficile valutare il rischio di diffusione nella comunità».

«Si può contenere facilmente»

«È molto importante comunicare su questo evento per evitare panico e stigmatizzazioni verso alcuni gruppi e ridurre l’impatto sulla società. Non raccomandiamo restrizioni di viaggio. Abbiamo bisogno di strategie basate sul rischio e commisurate sul rischio e, se ci sono possibilità di usare vaccini o trattamenti, devono essere usati tenendo conto delle esigenze di salute pubblica e occorre essere veramente saggi nell’uso di queste contromisure – ha aggiunto ancora l’esperta dell’Oms – il vaiolo delle scimmie non è come il Covid. Pensiamo che se si mettono in campo le misure giuste ora, possiamo probabilmente contenerlo facilmente. Vogliamo aumentare la consapevolezza perché siamo davvero all’inizio e abbiamo una buona finestra di opportunità per fermare la trasmissione ora».

40% della popolazione già protetta

«L’Istituto superiore di Sanità ha dichiarato che abbiamo già la disponibilità di oltre 5 milioni di dosi di vaccino antivaiolo quindi, siamo preparati eventualmente nel procedere qualora ve ne fosse la necessità». Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. «Sul vaiolo delle scimmie dobbiamo dire con chiarezza che non siamo di fronte a un’emergenza – ha proseguito –  chi è stato vaccinato contro il vaiolo, circa il 40% della popolazione, ha già una protezione indicativamente dell’85%. Quindi è uno scenario diverso che deve essere monitorato». Intanto l’Unione europea si prepara ad acquistare 50 mila dosi di vaccini per fermare la diffusione del vaiolo delle scimmie. L’indiscrezione ha trovato conferma nell’annuncio del governo di Bruxelles in merito all’acquisto, attraverso l’Ue, di 1.250 dosi che corrispondono all’ammontare di vaccini assegnato al Belgio in proporzione alla sua popolazione. Due giorni fa il governo belga – su proposta del ministro della Salute, Frank Vandenbroucke – ha dato il via libera all’acquisto di 1.250 dosi di vaccino anti-vaiolo sufficienti per vaccinare 625 persone.

La Ue comunque fa scorta

«Hera acquisterà il vaccino per conto degli Stati membri dell’Ue» con un primo ordine di «50 mila dosi, di cui 30 mila potranno essere consegnate quasi immediatamente agli Stati membri» mentre «il resto verrà fornito nelle settimane e nei mesi a venire». Quanto all’assegnazione, si seguirà il metodo pro rata (cioè in proporzione alla popolazione dei singoli Stati membri) già rodato per l’acquisto congiunto di vaccini anti-Covid. All’Italia potrebbero dunque spettare intorno alle 6.700 dosi, sufficienti per vaccinare circa 3.350 persone. La Commissione Ue ha però precisato che «la vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie sarà limitata a casi molto specifici poichè la trasmissibilità e il rischio del virus non sono paragonabili al Covid». Pochi giorni fa il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) aveva avvertito sulla pericolosità della patologia, evidenziando che tra il 15 e il 23 maggio c’erano stati 67 contagi accertati in nove Paesi Ue, inclusa l’Italia.

27 Maggio 2022
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