Torino
3:58 pm, 26 Maggio 22 calendario
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Le mani della ‘Ndrangheta sul Piemonte

Di: Redazione Metronews
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La ‘Ndrangheta è presente e forte in ogni provincia del Piemonte, ma i controlli sono troppo farraginosi. È l’allarme lanciato oggi dal procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo, durante il convegno “Lo sviluppo economico come antidoto alle mafie”. Un allarme che lascia pochi dubbi: «In Piemonte c’è un proliferare di locali della ‘Ndrangheta che ha pochi equali: la mafia calabrese militarmente ed economicamente, si è insediata con le sue strutture in tutte le province della regione». Per Saluzzo, «Oggi la ‘Ndrangheta ha una disponibilità di denaro difficilmente stimabile e una liquidità difficilmente quantificabile che in parte viene investa in attività legali o semi legali, perché l’atteggiamento e la metodica sono molto cambiati rispetto al passato».

Il Procuratore Generale presso la Corte di Appello, Francesco Enrico Saluzzo

Da qui l’esigenza di monitorare attentamente le attività economiche, soprattutto per quanto riguarda i fondi Covid e del Pnrr: «Se lo sviluppo economico non è tenuto sotto controllo le mafie si inseriscono ed è più facile che in momento di crisi non si adottino gli anticorpi e ci sia il rischio che i fondi, prima quelli dell’emergenza Covid ora quelli del Pnrr, vengano in parte intercettati». Tuttavia i controlli – che pur ci sono – sono troppo farraginosi: «Nel primo semestre 2021 sono state oltre una ventina le interdittive per mafia. Lo stesso numero anche per il secondo semestre. Abbiamo una legislazione molto all’avanguardia che molti ci invidiano, ma i meccanismi di controllo sono resi farraginosi da troppi passaggi. Quindi controlli si, sempre di più, ma più veloci».

Per l’ex magistrato, oggi senatore, Pietro Grasso, «la prossima fase del Pnrr sarà più pericolosa, perché bisogna controllare i flussi dei denari e bisogna prevenire che la mafia si inserisca prima dello Stato. È necessario creare organismi di prevenzione per anticipare le mafie e diffondere l’idea che la legalità conviene».

Il sindaco Stefano Lo Russo

Per il sindaco Stefano Lo Russo bisogna evitare che la mafia si infiltri negli investimenti del Pnrr e bisogna favorite una semplificazione legislativa che, invece che dare garanzie, rischia di avvantaggiare la criminalità organizzata. «La mafia – sottolinea il sindaco – si sconfigge dal punto di vista culturale e bisogna tenere alta la guardia in una stagione di investimenti pubblici dove in quattro anni arriveranno oltre 3,4 miliardi a Torino». Per Lo Russo uno dei fattori che «facilitano di più l’infiltrazione malavitosa nell’economia è un’eccessiva normazione di processi e procedimenti che di fatto fanno perdere per strada il principio della responsabilità».

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26 Maggio 2022
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