Biden: «Il diritto alle armi non è assoluto»

Il “diritto alle armi” è stato stravolto. «Il Secondo Emendamento non è assoluto. Quando venne approvato non potevate avere un cannone, non potevate avere certi tipi di armi. Ci sono sempre limitazioni». Lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, commentando la strage a Uvalde, Texas, dove mercoledì mattina un ragazzo ha ucciso diciannove bambini di una scuola elementare e due insegnanti. Il Secondo Emendamento viene evocato negli Stati Uniti per legittimare l’uso delle armi. In realtà nacque oltre due secoli fa, nel 1791, come strumento per permettere ai cittadini di poter girare armati nel caso di un colpo di Stato o invasioni straniere, eliminando la legge che da trentadue anni proibiva nella città di Washington di tenere in casa una pistola per difesa personale. Quel principio, però, nel corso degli anni è stato stravolto, finendo per diventare un diritto a comprare qualsiasi arma e a portarla in giro. «L’idea – ha aggiunto Biden – che un diciottenne possa andare in uno store e comprare armi da guerra, progettate per uccidere, è una cosa sbagliata. Infrange il senso comune. Persino chi le produce, l’inventore di quelle armi lo pensa».

Rivedere diritto alle armi

Intanto si è appreso che l’omicida della scuola di Uvaled è rimasto all’interno dell’istituto per circa 40 minuti prima di essere ucciso. Lo ha detto il direttore del dipartimento di pubblica sicurezza del Texas, Steven McCraw, durante una conferenza stampa. Restano comunque senza risposta diverse domande sulla sequenza temporale degli eventi. «Non voglio dare una sequenza temporale particolare – ha detto il direttore – ma le forze dell’ordine erano lì. Si sono impegnate immediatamente. Lo hanno trattenuto in classe». Un portavoce della sicurezza pubblica del Texas inizialmente aveva detto che il ragazzo armato aveva avuto un conflitto a fuoco con un ufficiale della scuola e aveva sparato su due agenti all’esterno, ma in seguito ha affermato che la dinamica non era chiara.

Arrestato uno studente con armi

Il presidente Joe Biden e la first lady Jill hanno fatto sapere che nei prossimi giorni andranno in Texas per incontrare i familiari delle vittime della strage alla scuola elementare. «Noi – ha detto Biden – dobbiamo chiederci: quando è che, in nome di Dio, faremo ciò che deve essere fatto? Se non fermare completamente, cambiare in modo fondamentale il numero di massacri che si susseguono in questo Paese?. Io sono stanco di tutto questo – ha aggiunto – sono stufo e stanco di quello che continua a ripetersi». Nel frattempo in giovane studente è stato arrestato alla periferia di Dallas, nel Texas, per essersi recato al suo istituto scolastico con due fucili nel suo veicolo. Lo ha riferito il dipartimento di polizia di Richardson, località che si trova a 560 km da Uvalde. Nel veicolo del giovane, parcheggiato vicino all’istituto, sono stati trovati un fucile AK-47 e un AR-15, per i quali lo studente è stato arrestato per il reato di stato di porto di armi in una zona scolastica.