Milan campione d’Italia, via alla festa

Il Milan è campione d’Italia. A distanza di undici anni dall’ultima volta, il Milan si laurea campione d’Italia cucendosi sul petto il 19 scudetto della propria storia. Con la vittoria al Mapei Stadium contro il Sassuolo (3-0 per i rossoneri) finisce il lungo testa a testa con l’Inter, a sua volta vincitrice a San Siro contro la Sampdoria (3-0). I rossoneri chiudono con 86 punti, l’Inter con 84: non è accaduto il miracolo che speravano i  nerazzurri e a Milano, in piazza Duomo, come al Mapei Stadium, la lunga festa milanista è iniziata già verso l’80’ minuto. Quando a tutti è sembrato chiaro chi aveva tagliato come vincitore il traguardo del campionato.

Milan campione, a Reggio Emilia non c’è storia

Non c’è davvero storia a Reggio Emilia, il Sassuolo non impensierisce nemmeno per un attimo la truppa di Pioli. I rossoneri dominano e s’impongono per 3-0, difendendo la prima posizione in classifica dagli ultimi disperati assalti dei cugini interisti. Al Mapei decidono i tre assist di un super Leao per la doppietta di Giroud e il sigillo di Kessiè, che meglio non avrebbe potuto immaginare l’ultima gara in rossonero prima di partire per Barcellona. E’ un tripudio del popolo milanista a Reggio Emilia, accorso in massa per spingere la squadra verso il titolo e per godersi la festa. Il Milan scende in campo concentrato, determinato e, sostenuto da un pubblico completamente rossonero, mette sotto i neroverdi dall’inizio alla fine. Se il sssuolo era l’argine in cui sperava l’Inter per la rimonta last minute, non si è mai visto.

Nei primi 10′ del primo tempo i rossoneri vanno vicini al gol già diverse volte. E poi la sbloccano al 17′ al 17′ con Giroud imbeccato da Leao. Stesso copione al 32′: Ferrari perde una palla sanguinosa, Leao ne approfitta e serve il secondo assist per la doppietta del francese. Dopo quattro minuti, invece, Leao si sposta a destra, mette al centro per l’arrivo di Kessie che fa 0-3. Al triplice fischio finale, pacifica invasione di campo di tifosi.

I tifosi rossoneri in piazza del Duomo hanno accolto con un boato il fischio finale di Sassuolo-Milan. Sono stati esplosi anche una serie di petardi e fumogeni.

A Milano nel frattempo, in un San Siro esaurito, l’atmosfera era molto più cupa. L’Inter  ha macinato gioco e fatto la sua partita, ma mano a mano che arrivavano notizie da Reggio Emilia lo stadio si ammansiva, gli striscioni venivano arrotolati ed il pubblico ammutoliva. A segno per la banda Inzaghi, a cui va dato il merito di averci creduto fino alla fine, Perisic e Correa (doppietta). Anche la Sampdoria è stata poco più di uno sparring partner.

Intanto iniziava la lunga festa milanista.

Inizierà domani alle ore 18 il saluto dei giocatori del Milan ai tifosi. L’appuntamento è a Casa Milan, sede del club.

Poi, la squadra partirà con un bus per una parata celebrativa per la città, che terminerà in Piazza Duomo, e che passerà per: Piazza Gino Valle – Viale Traiano – Viale Scarampo – Viale Serra – Viale Certosa – Piazza Firenze – Corso Sempione – Via Canova – Viale Milton – Via Moliere – Viale Alemagna – Via Paleocapa – Piazzale Cadorna – Foro Buonaparte – Via Cusani – Via Broletto – Piazza Cordusio – Via Orefici.

Il saluto di Berlusconi

«Questa sera il mio cuore esulta come quello di ogni tifoso rossonero. E’ una profonda emozione rivedere lo scudetto sulle maglie del Milan. La squadra italiana che ha più prestigio nel mondo, una squadra che mi ha dato tanto, che mi ha permesso di essere il presidente di Club che ha vinto di più nella storia del calcio». Lo afferma in una nota Silvio Berlusconi commentando lo scudetto.
«Ho seguito il Milan fin da bambino, quando mio padre mi conduceva allo stadio a gioire e soffrire con la squadra, ma da milanese voglio fare i complimenti anche all’Inter, che ha giocato in grande campionato e si è battuta fino in fondo con determinazione e qualità», aggiunge l’ex presidente del Milan.

La dedica di Stefano Pioli per il papà

«Mi sono divertito a lavorare con questa squadra- ha detto l’allenatore rossonero, travolto dagli abbracci e dagli spruzzi di champagne – I giocatori conoscono ogni movimento, spazio e tempo di gioco. Sto provando piacere a lavorare perchè i miei calciatori provano piacere a provare queste situazioni. Abbiamo dimostrato di essere i più forti». Su Theo Hernandez: «Ha tutto dentro, è il top, ha fatto un salto dal punto di vista della mentalità e della capacità di stare dentro al campo. Essere diverso fuori dal campo lo ha aiutato». Poi il siparietto con Maldini che consegna a Pioli il premio di miglior allenatore dell’anno: «Me lo prendo, ma è tutto per i miei calciatori e i miei dirigenti». E una dedica speciale: «A mio padre, ovunque sia sono sicuro che è felice. Grazie papà».

Ibra con il sigaro

Slatan Ibrahimovic si sente il “Capo”, “The Boss” di questo Milan campione d’Italia che ha contribuito a lanciare sulla rampa verso lo scudetto e al quale ha trasmesso la sua sicurezza (e un pò di sicumera). E così festeggia entrando in campo tra gli applausi dei tifosi al Mapei Stadium fumando un sigaro. Un gesto come sempre sopra le righe per un campione che a 40 anni continua a collezionare vittorie. Il tutto mentre a Milano caroselli d’auto già impazzavano per le strade attorno a piazza del Duomo. Il rumore di clacson, trombette e cori si è fatto subito assordante. Il traffico è in tilt, mentre da via Torino e dalle strade circostanti continua ad affluire gente verso la piazza.

Il tweet del tifoso Carlo Ancelotti

Non si sono fatti attendere i complimenti di un tifoso speciale. “Forza Grande Milan! Complimenti”. Queste le parole di Carlo Ancelotti, attuale allenatore del Real Madrid impegnato nella finale di Champions League ma storico ex giocatore e allenatore del Milan, su Twitter per la vittoria dello Scudetto del club rossonero.